Prima si chiamava Chris, faceva parte dei Navy Seal, le forze speciali americane, poi ha dichiarato di sentirsi una donna e fatto la transizione di genere.
Sono passati 10 anni, Kristin si dice pentita di quella scelta, ha distrutto la sua vita. Ha interrotto la transizione e sta cercando di tornare indietro.
Non si è sentita sostenuta da chi doveva aiutarla a capire, piuttosto è stata spinta in quella direzione: un breve colloquio e poi via libera al cambiamento di sesso.
Kristin denuncia il comportamento dei servizi sanitari del suo paese che pur di guadagnare, permettono con troppa facilità a bambini e adolescenti di prendere ormoni.
“Tutto quello che mi è successo negli ultimi dieci anni ha distrutto la mia vita.
Non sono una vittima. Sono stata io a scegliere di fare la transizione, mi assumo la piena responsabilità. Ma ho avuto una spinta in quella direzione.
Sono andata da uno psicologo, il colloquio è durato appena un’ora, il giorno dopo avevo già una lettera in cui si diceva che ero transgender e potevo usare gli ormoni.
Ero molto ingenua, stavo davvero male e sono stata usata da persone che avevano conoscenze molto al di là delle mie.
Loro sapevano cosa stavano facendo. Avevano una responsabilità nei miei confronti, dovevano indagare più a fondo.
Migliaia di cliniche di genere stanno spuntando in tutta l’America. Non appena i bambini dicono sono un maschiaccio, per lo psicologo sono transgender.
Il giorno dopo sei già sotto ormoni. Gli stessi ormoni che usano per la castrazione medica dei pedofili, ora li stanno dando a tredicenni sani.
Questa è un’industria da miliardi di dollari, tra psicologi, interventi chirurgici, ormoni, prodotti chimici, trattamenti di follow-up.
Per questo sto cercando di dire alle persone di svegliarsi. State attenti”