Lui è Davide, ha 21 anni, vive a Lecco, in Lombardia. È un ragazzo sveglio. Ama la vita. Non è il tipo che si piange addosso, affronta i problemi di petto e va avanti. È il 2006. Davide è un muratore, lavora in cantiere. Sale su un ponteggio. Non gli danno casco, cinture di protezione, niente. Cammina, all’improvviso succede qualcosa e perde l’equilibrio. Davide sente il vuoto, poi un tonfo. È a terra. Prova un dolore lancinante in tutto il corpo. Tenta di muovere le gambe, non ci riesce. In quel preciso istante capisce. La sua vita è cambiata per sempre. Davide si risveglia in ospedale. La situazione è tragica. La gabbia toracica è distrutta, il polmone sinistro è bucato, la spina dorsale si è spezzata. Resterà paralizzato dalla vita in giù. I genitori piangono. Davide no. È vivo. La sua vita sarà diversa, ma non è finita. E ha una voglia matta di viverla. Affronta dei rischiosi interventi, poi inizia la riabilitazione. Deve ripartire da zero, come un neonato. Gli amici sono preoccupati, Davide guarda la montagna che ha di fronte e si prepara a dare battaglia. Nel giro di qualche mese impara a lavarsi e vestirsi da solo. Non ha ancora finito le cure che già fa le guide per la patente speciale. Passa l’esame e il giorno stesso lascia l’ospedale. Parenti e amici lo trattano con i guanti, dicono che deve riposare. Davide non si è mai sentito così vivo. La sua mente viaggia a mille. Inizia nuovi progetti, cose a cui non aveva mai pensato prima. Si iscrive a corsi di grafica, intanto apre una tipografia. Si appassiona alla fotografia, va allo stadio ogni volta che può. Se ci pensa gli viene da ridere. È paralizzato, eppure non sta fermo un attimo. Oggi ha 37 anni. Ha vinto la battaglia legale con il datore di lavoro, ma quello ha dichiarato fallimento. Davide non sa se avrà mai ciò che gli spetta. Non si piange addosso. È in carrozzina da quasi vent’anni e si gode la vita. Ha dei genitori, una sorella, amici veri e tre nipoti che ama da impazzire. Non si pone mai dei limiti, un modo per vivere lo si trova, sempre.
Vittima di un incidente sul lavoro, da 20 anni in carrozzina, si gode la vita
Davide era un muratore. Uscito dall'ospedale, ha ripreso gli studi e ha aperto una tipografia.
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