Lei è Flavia. Vive a Francavilla, in Puglia. È sul divano, d’improvviso sente un dolore alla pancia. È come una coltellata. Dura due ore, poi tutto scompare. Ha 15 anni. Arrivano le mestruazioni, il dolore è così forte da togliere il respiro. Flavia gira gli ospedali, parla con decine di ginecologi. Ognuno dice la sua. Problema psicologico, vaginosi, endometriosi, e una sfilza di nomi che Flavia non capisce. Solo uno la terrorizza. Sterilità. Flavia non può accettarlo, vuole sentirsi chiamare mamma. Continua a girare come una trottola. Dopo quasi vent’anni di controlli ormonali, pap test, cure per la fertilità, e un nulla di fatto, Flavia è sull’orlo di una crisi di nervi. Una sera, dopo una discussione con il compagno, si guarda allo specchio e dice basta. Non vuole passare la vita a dare la caccia alle streghe. Sopporta il dolore, accetta il fatto che non diventerà madre, e in qualche modo va avanti. Passa un mese. Flavia si sente strana. In modo diverso dal solito. Corre in farmacia, prende un test di gravidanza, si chiude in bagno, aspetta. A momenti sviene. Flavia è felice, ma non vuole illudersi. Si mette a letto. Si sveglia con in mente il volto di una bambina e un nome sulla punta della lingua. Nicole. Fa gli esami di controllo, sotto gli occhi sbigottiti dei medici. È incinta per davvero, e aspetta proprio una femminuccia. Flavia porta avanti la gravidanza in punta di piedi. È all’ottavo mese. Una notte si sveglia in un lago di sangue. Corre in ospedale. Codice rosso. Distacco totale della placenta. Bisogna operare subito. Flavia ha paura. Ripensa al volto di quella bimba, si aggrappa al suo sorriso angelico. Quando si sveglia, sente una manina stretta attorno al suo dito. Guarda quella creatura perfetta, e bellissima che le sorride. Nicole. Il cerchio si chiude. Sente come se ogni lacrima, dolore, ogni speranza e delusione fossero tappe necessarie per arrivare lì, da sua figlia. Oggi Flavia ha 35 anni. Non ha ancora una diagnosi, ma da quando da tre mesi c’è la sua bambina, il dolore è sparito.
Vent’anni di esami senza esito, fino alla gravidanza inaspettata, che mi ha cambiato la vita
Altre storie simili:

Dicevano che non avrei più camminato: dopo gli USA, ora l’Italia a piedi
La sfida di Sébastien: dalla Lombardia alla Puglia, oltre 2mila chilometri in 50 giorni.

Lei è Giada
“Quel giorno ero agitata perché nel pomeriggio mi aspettava l’esame per la patente. Per distrarmi ho acceso la radio. La mia attenzione è stata catturata dalla voce di un bambino.

Bimbo rischia la vita a scuola: non ci sono Oss in grado di aiutarlo
Elisa e Riccardo hanno un figlio di 6 anni con una malattia rara, sono costretti a stare in classe con lui perché gli operatori sanitari non sanno eseguire la manovra salvavita.