Mahsa è una delle tante ragazze che ogni giorno scendono in piazza contro il regime di Teheran.
Un regime che dopo aver ucciso i giovani nelle strade, sta condannando a morte quelli che ha arrestato.
Questa ragazza continua a lottare con piccoli gesti, come uscire senza velo.
Comunque andrà a finire, la sua generazione ne resterà segnata, ma c’è qualcosa dice al Corriere, che sta cambiando e che le dà speranza: per la prima volta il popolo iraniano si sente unito, non è una battaglia solo delle donne, è una battaglia di tutti, iraniani e occidentali
È a loro, a noi, che i giovani come Mahsa guardano.
“Da tre mesi vivo emozioni contrastanti: rabbia, paura, speranza e disperazione.
Ogni giorno mi sveglio con la paura di vedere qualche altra ragazza impiccata.
Ho visto con i miei occhi poliziotti picchiare e uccidere gente per strada.
Abbiamo tutti paura, ma continuiamo a combattere, sopratutto le donne, a
piccoli passi.
Uscire senza velo, passare con i capelli sciolti davanti alla polizia: piccoli gesti che possono costare la vita.
Io sono stata presa di peso e interrogata. Per fortuna non ho subito alcuna violenza fisica, ma è stato comunque terribile.
Ora per strada donne senza velo e uomini si sorridono con gli occhi per incoraggiarsi. È come se si dicessero: non sei solo.
Questa mobilitazione sta segnando la nostra giovinezza, ci sta costando molte vite. Se verrà repressa, il prezzo sarà altissimo.