Una vita da ingegnere, va in pensione, apre un’azienda e in pochi anni diventa miliardario

Lui è Giuseppe, nasce nel 1935 a Merate, in Lombardia. È l’ultimo di tre figli. È un bambino curioso, si guarda intorno, fa domande. Aiuta lo zio falegname. Costruisce mensole e mobili. Gli piace inventare, dare forma alla sua fantasia. Giuseppe cresce. C’è la guerra. Le esplosioni sono spaventose, ma le urla che sente dalle strade gli penetrano la carne. Corre a nascondersi sotto terra, si tappa le orecchie, cerca di ignorare i crampi allo stomaco. Passa il tempo. La guerra finisce. Giuseppe parte da zero, vuole fare l’ingegnere, c’è tanto da ricostruire. Ha 25 anni. Risponde a un annuncio sul giornale. Lo prendono in un’azienda che produce microchip. È bravo. Ha voglia di andare negli Stati Uniti? Giuseppe sgrana gli occhi, sembra un sogno. Invece è tutto vero. Vola nella Silicon Valley, impara più che può. Torna in Italia dopo mesi, la sua testa brulica di idee. Va in tilt solo davanti Mariarosa. È la ragazza più bella che abbia mai visto. Si sposano, hanno due figli. Giuseppe è instancabile. Lavora anche a casa. Occupa soffitta, cantina e garage con i suoi macchinari. La mente inventa, le mani creano. È 1995. Giuseppe ha 60 anni. Va in pensione. Ma non riesce a starsene con le mani in mano. Ha una certa idea. Mariarosa lo guarda di traverso, poi sorride, dà il suo consenso. Giuseppe fonda la sua azienda. La tira su con le sue mani, e con quelle dei suoi figli. Anche Mariarosa si fa coinvolgere. I microchip che realizza vanno alla grande, arrivano anche oltre oceano. Giuseppe si mette in tasca il necessario, il resto va a chi ha bisogno. Sa cosa significa non avere nulla. È gennaio del 2023. Giuseppe ha 87 anni. Apre una rivista americana e ci trova il suo nome. Dicono che è un miliardario. Buono a sapersi, significa che può fare di più per gli altri. A quello servono i soldi. Per il resto nulla è cambiato. Ha le sue idee, la sua famiglia e soprattutto, la sua amata Mariarosa. Se non lo avesse sostenuto in ogni impresa, sta fresco che il suo nome sarebbe finito su quella rivista.