Lui è Alex Pompa.
Nel 2020 accoltellò e uccise il padre Giuseppe, per difendere la madre dall’ennesima aggressione, a Collegno.
È stato assolto in primo grado per legittima difesa.
La procura ha fatto ricorso, al processo d’appello il pubblico ministero ha chiesto una a condanna di 14 anni di carcere per omicidio.
Ai giudici l’ardua sentenza.
Nel 2020 accoltellò e uccise il padre Giuseppe, per difendere la madre dall’ennesima aggressione, a Collegno.
È stato assolto in primo grado per legittima difesa.
La procura ha fatto ricorso, al processo d’appello il pubblico ministero ha chiesto una a condanna di 14 anni di carcere per omicidio.
Ai giudici l’ardua sentenza.
“Ho ucciso mio padre.
Quella sera giocava con il coltello, lo batteva sul tavolo, era indemoniato.
Continuava a ripetere: vi ammazzo, venite sotto, vi faccio a pezzettini.
L’ho visto andare verso la cucina con gli occhi fuori dalle orbite. Ho capito che l’avrebbe fatto, ci avrebbe ammazzati.
L’ho anticipato, ho preso un coltello, poi non ricordo più nulla.
Non ho mai avuto un rapporto padre e figlio, non ho mai fatto attività piacevoli con lui.
Era un uomo possessivo, geloso e violento. Ci odiava.
Chiedo solo una vita normale. Che colpa ho io di tutto questo?”