Studia un metodo per parlare con i defunti, e sente ancora una volta la voce del suo compagno

Lei è Alessandra. Vive in Toscana. Si è lasciata da poco alle spalle un divorzio, a quel dolore si è aggiunta la perdita della madre. È un momento difficile. È il 2020. Alessandra conosce un uomo, è un colpo di fulmine. Le dà rispetto, complicità, amicizia, passione. Si capiscono con uno sguardo. Alessandra sente una connessione profonda. Grazie a quell’amore torna a sorridere. Un giorno però lui non si sente bene. Se ne va nel giro di una settimana. Alessandra è devastata. Si sente sola, persa, implora il suo amore di chiamarla a sé. Darebbe tutto per sentire ancora una volta la sua voce. Le giornate sono grigie, Alessandra si trascina. Di tanto in tanto vede delle piume bianche che volteggiano nell’aria, cuori nel pane, nelle macchie sul pavimento, sente sulle guance come dei tocchi fugaci. Quei piccoli segni sono il suo unico conforto. Qualcuno dice che è tutta suggestione, Alessandra sente che c’è altro. Il legame con il suo compagno è più forte di tutto, anche della morte. Inizia a documentarsi, segue un corso per ampliare le percezioni extrasensoriali, e avere un contatto con l’altra dimensione. Studia la metafonia, un metodo di comunicazione spirituale che permette tramite degli strumenti, di sentire la voce dei defunti. Alessandra chiude gli occhi, apre il cuore, e riconosce quella del suo amato. Il suo compagno le sta parlando. È un’emozione incredibile. Alessandra è sempre stata una persona razionale, ma ha capito che la mente non può spiegare tutto. Ci sono cose che vanno oltre. Oggi Alessandra continua sentire quelle voci. Riceve messaggi, riporta frasi precise, informazioni che lei non può sapere. C’è chi ci crede e chi no. Lei ne è sicura. Ha ritrovato la serenità. Il suo compagno è sempre al suo fianco. Alessandra lo sa, lo sente.