·

Storie degli Altri è stata selezionata con menzione speciale da

·

Storie degli Altri è stata selezionata con menzione speciale da

·

Storie degli Altri è stata selezionata con menzione speciale da

·

Storie degli Altri è stata selezionata con menzione speciale da

·

Storie degli Altri è stata selezionata con menzione speciale da

·

Storie degli Altri è stata selezionata con menzione speciale da

Lui è
Gabriele

natura

Lui è Gabriele. Vive a Torino, in Piemonte. Ha un buon impiego, due macchine, una bella casa, una fidanzata. A volte però prova un disagio che non sa spiegare. È il 2017. Gabriele è stanco, per quanto fa, il tempo non basta mai. Si sente un criceto nella ruota. Ogni tanto si domanda chi è. Non trova un risposta soddisfacente. È notte. Gabriele sta riparando il fuoristrada. A un certo punto i cric cedono. L’auto lo schiaccia. Gabriele non respira, vomita, perde i sensi, rinviene. La voce non esce. I pensieri vanno a mille. Morirà. Ed è tutta colpa sua. Quella folle vita che non lo soddisfa, l’ha portato a distruggersi con le sue mani. Ha un impeto di rabbia. Vuole vivere. Deve vivere. Si divincola come un matto, in qualche modo riesce a strisciare fuori e liberarsi. Ha male ovunque. Ma è euforico. Ha lottato, ed è rinato. I medici dicono che sta da schifo. Gabriele non si è mai sentito così bene. Si rimette in sesto dopo un mese. In quel momento la fidanzata lo lascia, non gli rinnovano l’affitto della casa. Una sfiga dietro l’altra. Gabriele ride. Si sente libero. Ha voglia di scoprire, cercare, mettersi in gioco. Va a raccogliere le idee nella casetta sull’albero di un amico. Pochi metri quadri nel bosco più fitto. I rumori, il buio, gli animali. La prima notte se la fa sotto dalla paura. Pensa di sloggiare. Poi alza lo sguardo. Due scoiattoli giocano su un ramo a pochi metri da lui. È un momento di una bellezza unica. Gabriele osserva gli alberi che lo circondano, ascolta il silenzio. La voce della natura è un invito a guardarsi dentro. Gabriele rende la casetta vivibile, senza arrecare danno al bosco. La mattina va al lavoro, poi torna sul ciliegio. Si immerge nella natura, e dentro di sé. In mezzo al nulla, spogliato di tutto, ritrova se stesso. Ed è felice. Ha imparato a sue spese quanto la vita sia breve. Che rimandare non serve. Tutti hanno il diritto e il dovere di cercare la felicità. Non ieri. Non domani. Oggi. Dopo cinque anni trascorsi sull’albero, Gabriele sta lasciando la sua casetta. Non sa dove lo porterà la vita, ma sa chi è, e cosa vuole.

LA STORIA CONTINUA