Sorella mia, sarò le tue gambe, ti prenderò per mano e sosterrò ogni tuo passo

Lei è Giulia, ha 17 anni, vive in provincia di Messina, in Sicilia. Studia, ha tanti sogni che confida a Giovanna, la sorella maggiore, con una parola riesce sempre a rassicurarla. È il suo punto di riferimento. È luglio. Giulia è al mare con le amiche. È una bella giornata di sole, vorrebbe goderselo, ma si sente strana. Ha un peso sul cuore. D’improvviso squilla il telefono. Sua sorella ha avuto un brutto incidente. Giulia non capisce più nulla. Corre. Il cuore in gola. Arriva in ospedale. Vede una barella. Il mondo si sbriciola. Giovanna è in fin di vita, un’auto le ha portato via una gamba. I medici spariscono dietro una porta. Giulia si rannicchia vicino alla mamma. Le ore scorrono buie, infinite. Poi ricompare un dottore. L’operazione è riuscita, ora dipende tutto da Giovanna. Giulia vorrebbe toccarla, sentire dalla sua voce che andrà tutto bene. Un maledetto vetro le separa. Si sente piccola, impotente. Cerca una spiegazione, trova solo tanto dolore e rabbia. La vita di sua sorella è distrutta. Passano i giorni. Giulia è aggrappata al vetro. Piange disperata. D’improvviso Giovanna apre gli occhi, la guarda, sorride. Giulia sente un interruttore che si accende. Il dolore c’è, ma la gioia è più forte. La sua mente è invasa dalla luce di una nuova alba. È viva, sua sorella è viva. Asciuga le lacrime, prende dei fogli, li riempi di cuori, frasi divertenti, progetti da realizzare. Li mostra a Giovanna attraverso il vetro. Ogni ora, ogni giorno. Non può cancellare il passato, ma il futuro è ancora tutto da scrivere. Sorella mia andremo al mare insieme, festeggeremo la tua laurea, il sole tornerà a splendere, c’è ancora tanto che possiamo fare. Giovanna lotta, stringe i denti, dopo due mesi lascia l’ospedale. Varcano la soglia insieme. Fuori c’è sole. Alto, bellissimo. Giulia sorride. Si sente più grande, più adulta, più sicura. Ha capito che in un attimo tutto può finire, e proprio per questo ama la vita più di prima. È pronta ad affrontarla, perché nonostante tutto sarà perfetta.