Ha sforato di poco i parametri fisici previsti dal regolamento. Per questo motivo ha avuto tre punti di penalizzazione, sarà retrocessa dalla serie b al campionato regionale.
Un grosso passo indietro, dopo anni di sacrifici e duro lavoro.
Martina è stufa di essere considerata grassa.
Non vuole più stare dentro un sistema che tiene conto solo dei numeri, e non del cuore che batte dietro.
Ci vuole più tolleranza dice, rispetto per la persona, e umanità.
“Sono considerata grassa. Per questo motivo stamattina mi sono dimessa dal ruolo di arbitra di pallavolo.
Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!
Lo sport dovrebbe unire, non emarginare. Non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo di troppo.
Ho superato di poco i valori previsti. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio.
Tre dita in più sul mio girovita non mettono a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo. Le regole sono regole, le accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili.
Dico basta, per me e per tutti i grassi. Basta a delle regole che non valgono sempre per tutti.
Basta a chi si basa solo sui numeri, e sotterra le emozioni.
La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono di più di qualche centimetro di troppo”.