Lei è Camilla Di Pace, una ragazza non vedente di 31 anni, originaria di Latina, nel Lazio.
Si era trasferita a vivere a Bologna in una stanza in affitto e stava aspettando di ricevere il suo cane guida, indispensabile per aiutarla nella vita di tutti i giorni.
L’ha comunicato alla padrona di casa che è stata irremovibile: i cani non sono ammessi.
Camilla non riesce a trovare un’altra sistemazione, perché nessuno vuole il suo labrador.
Era felice di vivere a Bologna, ora sta pensando di trasferirsi.
Si era trasferita a vivere a Bologna in una stanza in affitto e stava aspettando di ricevere il suo cane guida, indispensabile per aiutarla nella vita di tutti i giorni.
L’ha comunicato alla padrona di casa che è stata irremovibile: i cani non sono ammessi.
Camilla non riesce a trovare un’altra sistemazione, perché nessuno vuole il suo labrador.
Era felice di vivere a Bologna, ora sta pensando di trasferirsi.
“Sono una ragazza non vedente, ho imparato a essere autonoma e sono andata a vivere da sola a Bologna.
Mi trovavo bene, fino a quando ho detto alla padrona che avrei preso un cane guida per aiutarmi.
Ha detto che non vuole cani e che non mi avrebbe rinnovato l’affitto: mi ha messo alla porta.
Ho cercato un altro appartamento, ma gli affitti sono altissimi, e molti proprietari non accettano cani.
Una persona mi ha persino detto che affitta a tutti, bianchi, gialli e rossi, ma non ai cani.
È assurdo, il cane per me non è un giocattolo: mi serve per vivere.
Sto pensando di cambiare città. Amo Bologna, ma mi sono sentita discriminata e tradita”.