Lei è Guendalina, vive a Bologna. Ha 9 anni. Si diverte ad andare a scuola, solo la matematica non le va giù. Vede i numeri, i simboli, ci impiega molto più degli altri a fare di conto. Le maestre sbuffano, i compagni ridono. Guendalina ha il magone. Mette la testa sulle espressioni, ma non ci capisce un’acca. Piange disperata. I genitori vogliono vederci chiaro. Guendalina fa tanti esami, finché sente una parola stranissima. Discalculia. Non è niente grave, dovrà solo usare la calcolatrice. Guendalina è felice, con quell’alleata tutto cambia e in qualche modo se la cava. Inizia le Superiori. L’insegnante di matematica detta le equazioni. Perché sei così lenta? Guendalina prova a spiegare, ma non c’è storia. Non inventarti scuse, sei solo pigra. Guendalina non riesce a crederci. Senza calcolatrice è allo sbaraglio. Fissa il foglio. Sa benissimo come si fanno gli esercizi, ma i calcoli a mente sono impossibili. È arrabbiata, frustrata. Va nel panico, prende dallo zaino la calcolatrice, lo fa di nascosto, ma l’insegnante la becca. Guendalina è costretta a scrivere una lettera di scuse e dire davanti a tutti i compagni che è discalculica. Gli amici la consolano, Guendalina si sente umiliata, diversa. Da quel momento appena vede dei numeri va nel pallone, non riesce neanche a fare due più due. A fine anno arriva la bocciatura. L’insegnante calca la mano. Forse è meglio se va a lavorare. Guendalina vorrebbe mollare. Ripensa a tutte le volte che l’hanno fatta sentire una fallita. Nel suo petto si accende un fuoco. Non è rabbia. È voglia di farcela, di spaccare il mondo. Cambia scuola. Trova degli insegnanti che credono in lei. Guendalina fa di conto, sbaglia, riprova, finché trova il suo metodo e non ha più bisogno di aiuto. Sente che ha sfondato un muro. Davanti a lei si aprono infinite possibilità. Oggi Guendalina ha 21 anni, studia Scienze della Comunicazione, è appassionata di Economia. I numeri non sono più dei nemici, ma degli alleati. L’hanno resa una ragazza forte, capace di lavorare sodo. E di credere in se stessa, sempre e comunque.
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