Lei è Chiara Piccoli, 45 anni, insegna Storia e Filosofia nel pavese.
Si trovava alla festa di paese a Cava Manara, Lombardia, quando ha visto un uomo importunare quattro ragazzine tra i 12 e i 15 anni.
Le insultava e minacciava, “lesbiche di m… vi ammazzo”.
Loro erano spaventate, piangevano, cercavano di fuggire, ma quello le inseguiva, davanti all’indifferenza di tutti.
Chiara si è messa in mezzo, ha fatto scudo con il suo corpo e cercato di far ragionare l’uomo.
Lui per tutta risposta le ha tirato un pugno in faccia.
Chiara ha rimediato dieci giorni di prognosi, ma almeno le ragazze sono salve.
È fiera di non essere rimasta ferma a guardare.
Si trovava alla festa di paese a Cava Manara, Lombardia, quando ha visto un uomo importunare quattro ragazzine tra i 12 e i 15 anni.
Le insultava e minacciava, “lesbiche di m… vi ammazzo”.
Loro erano spaventate, piangevano, cercavano di fuggire, ma quello le inseguiva, davanti all’indifferenza di tutti.
Chiara si è messa in mezzo, ha fatto scudo con il suo corpo e cercato di far ragionare l’uomo.
Lui per tutta risposta le ha tirato un pugno in faccia.
Chiara ha rimediato dieci giorni di prognosi, ma almeno le ragazze sono salve.
È fiera di non essere rimasta ferma a guardare.
“Domenica sera sono uscita a fare un giro fra le bancarelle e le giostre della festa patronale.
C’erano quattro ragazzine che cercavano di fuggire da un uomo. Questo tizio le stava spintonando e insultando con frasi omofobe.
Erano impaurite, correvano e piangevano. Una situazione surreale. Nessuno faceva nulla, io mi sono avvicinata per farlo calmare.
Invece di darmi retta, mi ha tirato un pugno in faccia.
Solo a quel punto qualcuno ha chiamato i soccorsi e tenuto fermo l’aggressore in attesa dei carabinieri.
Sono fiera di aver difeso quelle ragazzine importunate da un adulto. Non riesco a stare ferma se vedo un’ingiustizia.
E voi, che siete stati fermi e zitti a guardare, dovete solo vergognarvi”.