Lui è Giovanni. Vive a Roma. Ha due sorelle più grandi che lo viziano. La sua mamma ripete sempre che ha dovuto aspettare tanti anni prima che lui nascesse, dice che è il suo angelo. Giovanni gioca, studia, cresce sereno. Diventa un programmatore informatico. Un giorno torna a casa e trova la madre in lacrime. Ha il Parkinson. Giovanni non ha tempo di assorbire la notizia, il padre muore all’improvviso per il covid. Giovanni vede la sua mamma piangere, tornare bambina. Non può stare sola. Diventa adulto di botto. Cerca una badante, ma nessuna gli va a genio. Le sorelle sono presenti, ma vivono lontane con le loro famiglie. Giovanni non esita. Resto io con mamma. Lavora da remoto, quasi sempre la notte. Il resto del tempo è tutto per la donna che gli ha dato la vita. Impara a prendersi cura di lei, è preciso con le medicine. Quando non è casa le riempie il letto di pupazzi per non farla sentire sola. Frequenta una ragazza, ma la mamma viene prima di ogni cosa. Giovanni dorme al suo fianco, pronto a scattare se c’è bisogno. Gli amici lo reclamano, lui preferisce passare la sera con la sua cucciolona, così la chiama. Guardano film, si fanno tanti selfie che Giovanni pubblica con orgoglio. Dice che chi ha una mamma, non trema. È il luglio del 2022. Giovanni ha 30 anni. È sdraiato al fianco della madre, la guarda addormentarsi, poi chiude gli occhi. Si sveglia di soprassalto. La stanza è invasa da un fumo nero. Giovanni tossisce, non respira. Deve uscire subito da lì. Afferra la mano della madre. È fredda. Giovanni urla, la prende tra le braccia, cerca di trascinarla via, ma gli manca il fiato. Le forze lo abbandonano. I soccorritori domano l’incendio, scoppiato forse per un guasto elettrico. I corpi di Giovanni e Anna sono a terra, vicini. Per due lunghi minuti Giovanni ha tentato in tutti i modi di metterla in salvo invece che pensare a se stesso. Si amavano immensamente. È quello che ripete la sorella Benedetta al funerale. Non parla di dolore, ma di un amore grande, più forte di qualsiasi cosa. Quello di un figlio per la sua mamma.
Si prende cura della madre tornata bambina: la veste, la lava, dorme con lei, non la lascia mai sola
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