Quando si è sposata ha messo da parte la carriera per dedicarsi alle due figlie e alla casa.
Dopo 25 anni il matrimonio è finito. Ivana si è ritrovata a mani vuote: tutti i beni erano intestati al marito, lei non aveva reddito, né esperienza lavorativa.
Si è rivolta a un avvocato e dopo una dura lotta, il giudice le ha dato ragione.
L’ex marito dovrà riconoscerle oltre 200mila euro per il lavoro svolto come casalinga.
Inoltre dovrà darle 500 euro al mese per due anni, così da permetterle di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Ivana vorrebbe che la sua vittoria fosse d’esempio per chi si trova nella sua stessa situazione.
Il fatto che una donna dedichi tutta la vita ai figli e alla casa, non è una cosa scontata o dovuta, deve avere un valore.
“Nel 1995 mi sono sposata, ho rinunciato alla mia carriera per dedicarmi alla casa e alla famiglia.
In questo modo mio marito è riuscito a concentrarsi sul lavoro ed è diventato un imprenditore di successo.
Io ero la sua ombra, mi occupavo di tutto, affinché lui potesse realizzare ciò che desiderava.
Dopo 25 anni però il matrimonio è finito, e io mi sono ritrovata a non avere niente in mano.
Tutti i nostri beni erano intestati a lui: non avevo reddito, non avevo patrimonio e non avevo nessuna esperienza professionale.
Avevo lavorato senza sosta come madre e casalinga, ma sembrava una cosa scontata, dovuta.
Ho deciso di non arrendermi e di provare a lottare per i miei diritti.
Il giudice mi ha dato ragione: il mio ex marito dovrà riconoscermi oltre 200 mila euro per il lavoro svolto come casalinga.
Alle donne nella mia stessa situazione dico lottate: la vostra vita, le vostre cure, il vostro lavoro hanno un valore che deve essere riconosciuto”.