Lei è Nicole. Vive a Piacenza, in Emilia Romagna. Ha 19 anni. È volontaria in Croce Rossa. Sale sulle ambulanze a sirene spiegate, soccorre chiunque nelle situazioni più disperate. Si sente utile, viva. È il 2023. Intere città della sua Regione sono devastate dall’alluvione. Nicole osserva i filmati. Quelle grida disperate le entrano nella testa e nel cuore. Ha bisogno di andare, vedere, vivere tutto sulla sua pelle. Sale sull’ambulanza e parte. Acqua e fango sono ovunque. Una donna piange davanti alla sua casa distrutta. Intere famiglie agitano le braccia dai tetti. Un anziano stringe un sacchetto con dentro ciò che è rimasto della sua vita. Nicole è frastornata. Qualcuno le mette in mano l’attrezzatura, non c’è tempo da perdere. Entrano in una clinica, salgono fino al quinto piano e adagiano un’anziana sulla barella. L’acqua è alta, il fango sembra cemento. Ogni movimento costa il doppio della fatica. Nicole non si ferma. Nei volti delle persone rivede i suoi amici, la sua famiglia, se stessa. D’improvviso si sente fragile. Ogni sua certezza crolla, la lascia nuda. È capitato a loro, può capitare anche a lei. A tutti. È un pensiero che la devasta. Nicole cerca un appiglio. Cosa può una ragazza come lei, di fronte all’imprevedibilità della vita? Alza lo sguardo. Dei ragazzi girano a bordo di un fuoristrada per aiutare chi è troppo stanco. Altri ripuliscono scantinati e garage. Volontari, forze dell’ordine e cittadini si muovono insieme, come un solo corpo. Unito, forte. Qualcuno si abbraccia, si tiene per mano. Nicole sente dei canti, vede gruppi interi ballare. Una donna le offre un panino. Vanno avanti imperterriti. Giorno e notte. Non hanno più niente, eppure Nicole sente che le stanno donando tutto. Acqua, fango e distruzione passano in secondo piano, cedono il posto alla forza, l’unione, la voglia di andare avanti. Nicole si alza, e si immerge in quell’umanità, la vive, la respira, la fa sua. Forse una ragazza come lei non può fare molto, ma le persone, unite, possono fare tutto.
Quelle famiglie sui tetti delle case, le grida disperate, gli abbracci, le lacrime: le sogno ancora la notte
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