Lei è Jade. Nasce nel 1987, nel Regno Unito. È una bambina affettuosa, appena arriva a scuola corre incontro alle compagne per abbracciarle. Le bambine sorridono imbarazzate, si scansano. Gli adulti ripetono tutti la stessa frase. Poverina, ha la sindrome di down, forse non lo capisce neanche. Jade frena la lingua. Sa bene cosa significa quella parola, e non ci trova nulla di male, quello che invece non capisce è perché tutti gliela sbattono in faccia ogni due per tre. Torna casa, mamma e papà la abbracciano. Tesoro, sei la nostra bambina, ti proteggeremo sempre. Jade storce il naso. Sa che le vogliono bene, ma perché deve essere protetta? È il 2018. Jade assiste a una gara di triathlon, partecipa anche un ragazzo con gli occhi a mandorla come i suoi. Tutti applaudono, ridono, l’atmosfera è allegra. Jade è inebriata dalla felicità che si respira. Quando il ragazzo taglia il traguardo, si alza in piedi e applaude forte, prova un senso di libertà incredibile, come un grido che fuoriesce dal suo corpo, dalla sua anima. Mamma, papà, voglio farlo anch’io. I genitori sbiancano. Tesoro, ma tu hai problemi respiratori, non puoi farcela. Jade sorride. Non ha bisogno di essere protetta. Vuole vivere. Trova un allenatore disposto ad aiutarla. Nuoto, bicicletta, corsa, Jade ci dà dentro ogni giorno. È l’agosto del 2021. Jade ha 35 anni. È pronta per la sua prima gara. Il cuore batte all’impazzata. Fa un gran respiro. Tre, due, uno. Si tuffa, nuota, sente le braccia tremare, ma tiene il ritmo. Sale in bicicletta. Le gambe pulsano da matti. Resiste, e sfreccia davanti agli avversari. Corre a perdifiato. I piedi gridano vendetta, ma il traguardo è sempre più vicino. Jade alza le braccia e si lascia andare al pianto più bello della sua vita. Ha nuotato per quasi ottocento metri, pedalato per venti chilometri e corso per altri cinque. La sua impresa entra nel Guinness dei Primati. Jade guarda indietro. Quei poverina e quegli sguardi di compassione la fanno ridere. Se ti impegni, non c’è limite a quello che puoi ottenere.
Poverina un corno, nessuna pietà, voglio solo correre
Jade è stufa di essere compatita, un giorno assiste a una gara di triathlon e resta folgorata. In quel momento prende una decisione che cambierà la sua vita.
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