Una sera di due anni fa, il figlio le ha messo di nascosto del nitrito di sodio nella pasta.
Il compagno di Monica è morto, lei si è salvata per miracolo.
Per due anni il figlio si è dichiarato innocente, accusando la mamma di aver avvelenato il compagno.
Negli ultimi giorni ha confessato.
Monica è distrutta. Vorrebbe riabbracciare suo figlio, ma la vittima che è in lei non glielo permette.
Come dice alla Repubblica, suo figlio le manca immensamente, ma il perdono è un percorso lungo e Monica non è pronta.
“Circa due anni fa, mio figlio ha avvelenato me e il mio compagno, con un piatto di pasta.
È stato un incubo. Provava a soffocarmi e farmi bere il veleno. Mi diceva “Perché non muori?”
In quel periodo non era se stesso. Diceva di volere soldi e potere. Ha confessato lunedì scorso.
La parte più difficile è stata accettare che non fosse un ragazzo qualsiasi, ma proprio mio figlio.
Quando l’ho visto dopo la condanna, i nostri sguardi si sono incrociati e ho avuto l’istinto di abbracciarlo.
Stavo male. Volevo stringerlo fortissimo, ma la vittima che era in me era più forte della mamma.
Se un giorno sapessi che si è pentito realmente, la prima cosa che farei, sarebbe abbracciarlo.
Lo perdonerei se cambiasse davvero, mi manca tantissimo. Mi manca sentire il suo odore.
Ho vissuto per lui, perché non gli mancasse nulla. Per me, mio figlio veniva prima di tutto”.