Era sul treno per Roma, diretta alla Camera dei deputati, per ritirare il Premio America giovani per il talento universitario.
Senza un motivo particolare un uomo ha iniziato a chiamarla zingara, insultarla e minacciarla.
Poi è sceso indisturbato.
Capotreno e polizia hanno detto che siccome non c’era stata un’aggressione fisica, non era un fatto così grave.
Ikram ha deciso di sporgere querela. La sua università la appoggia. È un’aggressione razziale a tutti gli effetti.
“Ero sul treno per Roma, dovevo ritirare un premio alla Camera, quando un uomo è inciampato nel corridoio.
Gli ho chiesto se stesse bene, ha iniziato a insultarmi. Gridava zingara e altre gravi offese.
Con me c’era la mia amica, di carnagione chiara, che stava filmando. Ma lui ha puntato solo me.
Ho chiamato la polizia, mi hanno messa in attesa, ho dovuto interrompere la chiamata perché l’uomo diventava più aggressivo.
Ha minacciato di tirare fuori qualcosa dallo zaino e ammazzarmi: in quel momento mi sono spaventata per davvero.
A quel punto il treno è arrivato alla stazione e lui è sceso senza essere fermato o riconosciuto.
La capotreno e i carabinieri hanno detto che non era una cosa grave, perché non mi aveva aggredita fisicamente.
Mi sono resa conto che, per quanto io possa essere brava, agli occhi di alcuni sarò sempre solo un’etichetta: il colore della mia pelle”.