Nel 1994, dopo un viaggio di lavoro, è tornato in Brasile e si è trovato di fronte a uno scenario agghiacciante: la foresta pluviale era ridotta al minimo a causa della deforestazione.
Non poteva starsene a guardare.
In 20 anni, con l’aiuto della moglie Lélia, ha piantato più di 2 milioni di alberi e reintrodotto gli animali.
È felice, ma non basta. Ognuno deve fare la sua parte per aiutare il pianeta.
“Dopo anni di assenza sono tornato nel mio paese, in Brasile. Mi sono trovato davanti a una realtà sconvolgente.
Ricordavo un verde bellissimo e sconfinato, ma la deforestazione aveva ucciso la foresta pluviale.
Di quel paradiso era rimasto solo lo 0,5 per cento.
La terra arida, nessun animale, solo rami secchi. È stata una coltellata al cuore.
Ho parlato con mia moglie, abbiamo deciso di ripiantare gli alberi e ripopolare la fauna.
Abbiamo reclutato persone, raccolto fondi, sparso la voce. Ci credevamo con tutto il cuore.
Ci sono voluti 20 anni, ma ce l’abbiamo fatta: abbiamo piantato oltre 2 milioni di alberi, reintrodotto animali e corsi d’acqua.
Il nostro paradiso sta tornando, ma il mondo ha bisogno di più consapevolezza”.