È sposato con Monia, hanno due figli entrambi con autismo.
Cristian ha 10 anni e non vedeva l’ora di fare la comunione con i suoi amici.
Cammina male e ogni tanto si agita, per questo il parroco avrebbe proposto di fargli fare una cerimonia separata, nelle sagrestia.
Secondi lui i comportamenti di Cristian avrebbero rovinato la giornata agli altri bambini.
Daniele e Monia si sono rifiutati.
Si sono rivolti a un’altra parrocchia e sono stati accolti.
“Cristian ha 10 anni, è un bambino affettuoso e dolcissimo con tutti. Non vedeva l’ora di fare la prima comunione.
Avevo avvisato il parroco che non sarebbe stato facile, lui ha risposto che Gesù accoglie tutti.
Il giorno delle prove Cristian era agitato, un cero è caduto a terra, un bambino è inciampato. Si è creata un po’ di confusione.
Mio figlio deambula male, porta dei tutori, non metto in dubbio che possa aver fatto cadere il cero, ma don Antonio è convinto che l’abbia fatto con cattiveria.
Ha detto che i suoi comportamenti avrebbero rovinato la cerimonia agli altri.
Ha proposto di fargliene una separata, in sagrestia. Da solo e in un altro giorno. Come se mio figlio fosse un bambino di serie b.
Io e mia moglie ci siamo opposti. Siamo andati nell’altra parrocchia, abbiamo spiegato e siamo stati accolti.
Cristian non era con i suoi compagni, ma nei banchi c’erano le maestre di sostegno, altre famiglie, i genitori di altri bambini.
Tutti i compagni gli vogliono bene, lo proteggono, mio figlio non è violento”.