Lei è Arianna. Ha 30 anni, vive a Roma, nel Lazio. Ha perso la madre dopo una lunga malattia, il padre invece se n’è andato troppo in fretta. Arianna è sola, persa. Il dolore è insopportabile. Si sente un albero sradicato dal terreno. Niente ha più senso. Ogni giorno, dopo il lavoro si trascina al cimitero, trascorre ore in ginocchio, con le mani giunte. Darebbe il mondo per sentire di nuovo la voce della suo papà, l’abbraccio caldo della sua mamma. È il 2021. Arianna riceve la telefonata di un’amica. Scusami, so che ti sembrerà strano, ma ho sognato tuo padre, ha detto che ti vuole bene, e che devi resistere. Arianna ascolta a bocca aperta. La mente impone di stare con i piedi per terra. Il cuore inizia a volare. Nei giorni successivi cammina per strada. Posa lo sguardo su un cartellone. 737. Arianna sobbalza. Quel numero le ricorda la sua mamma, lo usava per tutto, anche nel nome sui social. Il tempo di girarsi e lo becca di nuovo sulla targa di un’auto. Al supermercato, sul listino prezzi dal benzinaio. Entra in un bar, ordina un cappuccino. La schiuma sembra proprio un cuore. Uguale identico alla macchia di sapone sul pavimento di casa. Alla nuvola che osserva dal finestrino del treno, al biscotto inzuppato nel tè. Arianna è frastornata. Si infila a letto, chiude gli occhi, sgombra la mente. Vede un uomo e una donna dall’aria familiare, la guardano e sorridono. Ti vogliamo bene, saremo con te per sempre. Arianna si sveglia, abbraccia il cuscino, e piange. Il suo cuore è pieno di tristezza, nostalgia, e allo stesso tempo, una gioia infinita. Oggi Arianna ha 32 anni. Ogni volta che attraversa un momento difficile, scorge ovunque cuori e numeri. Sono come un caldo abbraccio. Il dolore è forte, eppure brucia di meno. Arianna non sa come spiegarlo, ma lei lo sa, lo sente. Mamma e papà sono sempre al suo fianco.
OVUNQUE MI GIRO VEDO CUORI E NUMERI: SENTO CHE I MIEI GENITORI SONO ANCORA QUI CON ME
Quando osserva la forma di una nuvola, o la targa di un'auto, Arianna sa che non è sola.
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