Nella vita fa la nutrizionista, cerca ogni giorno un’alimentazione sana e bilanciata per tutti i suoi pazienti.
Suggerisce alcuni cibi e prodotti, ne sconsiglia altri.
Ma Laura è anche una mamma, con tutto ciò che questo importante e fondamentale e impegnativo ruolo comporta. E da mamma le capita, come è successo qualche sera fa, di non avere il tempo di preparare la cena perfetta, la cena della vita, e di tornare di corsa dal supermercato con un pollo arrosto e un’insalata confezionati.
Si è chiesta: sono una cattiva madre perché non riesco a cucinare come si deve, perché non riesco a preparare ogni volta il piatto più bilanciato e perfetto per le mie bambine?
Si è data questa risposta: la realtà non è quella di piatti perfetti e abbondanti ogni giorno. La realtà è fatta anche di donne e uomini che finiscono di lavorare tardi, e hanno a malapena il tempo di arraffare qualcosa e di metterlo in tavola.
Essere imperfetti, è perfettamente normale.
“Sono una mamma di m…? Oggi per cena ho messo in tavola il pollo arrosto del supermercato.
Questo nonostante sia io che le mie figlie avessimo già mangiato carne a pranzo.
Come verdura ho preso dell’insalata in sacchetto, che poi ho mangiato solo io. Questo fa di me una cattiva madre?
La realtà non è solo quella dei social con piatti sempre perfetti, famiglie felici, menu super bilanciati con cibi bio.
La realtà è anche finire di lavorare tardi, non essere organizzati e mettere in tavola la prima cosa commestibile che si riesce ad arraffare sul tragitto lavoro casa.
Non voglio colpevolizzare chi insegna alimentazioni virtuose, anzi, ammiro profondamente quelle persone.
Voglio solo dire, da madre e da nutrizionista, che esiste un lato imperfetto in ognuno noi e va normalizzato.
Quindi sono una mamma di m…? No, sono un’imperfetta persona normale”.