Lei è Nicoletta Parisi, 80 anni di Botricello, in Calabria.
Ha deciso di aprire la cappella di famiglia per accogliere i bambini morti del naufragio di Crotone.
Faranno compagnia a mio marito, dice al Corriere.
Quelle immagini hanno toccato delle corde profonde, non poteva fare finta di nulla.
Ha deciso di aprire la cappella di famiglia per accogliere i bambini morti del naufragio di Crotone.
Faranno compagnia a mio marito, dice al Corriere.
Quelle immagini hanno toccato delle corde profonde, non poteva fare finta di nulla.
“Ho perso mio marito da poco, eravamo una coppia granitica. Sempre disponibili e solidali verso gli altri.
Le immagini del naufragio sono state una pugnalata al cuore.
Tra le vittime c’erano tanti bambini.
Cosa potevo fare per quelle piccole creature morte in mare senza aver capito il gesto delle loro madri, che era quello di portarli via da una civiltà crudele?
Su questa terra siamo tutti profughi e tutti abbiamo diritto alla Misericordia divina.
Ho ripensato a mio zio morto in Russia senza una degna sepoltura. Non volevo che avessero la stessa sorte.
Ho messo a disposizione la mia cappella di famiglia.
Sono andata al cimitero da mio marito: non sarai più solo, tanti bambini verranno a farti compagnia”.