L’animale è stato catturato e chiuso in un recinto, in attesa di sapere se sarà abbattuto o no.
Mentre le persone si separano tra chi ne vuole la soppressione e chi la ritiene ingiusta, Carlo ha parlato chiaro.
Come dice a Repubblica, la vita dell’orsa non gli restituirà suo figlio.
L’animale non ha colpe. L’uomo è l’unico responsabile.
Chi ha gestito per anni il reinserimento degli orsi, non si è preso la briga di garantire la sicurezza di persone e animali.
Adesso, dice Carlo, è il momento di assumersi la responsabilità.
“Non cerchiamo vendetta. La vita dell’orsa JJ4 non ci restituirà nostro figlio.
Troppo comodo cercare di chiudere questa tragedia eliminando un animale, a cui non può essere imputata la volontà di uccidere.
Noi pretendiamo che ad Andrea vengano restituite dignità e riconosciuta giustizia.
Qualcuno deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità della sua morte .
Una morte che si poteva evitare, ma nessuno ha spiegato alla gente come comportarsi con gli orsi.
Quali zone non frequentare, come reagire a un attacco… Nessuno ha detto niente, ci hanno lasciati ignoranti e tranquilli.
Nessuno ha chiesto alla gente se condivideva la reintroduzione degli orsi, o ha fatto il necessario per renderla compatibile con la nostra e la loro vita.
Uccidere l’orsa non significa fare giustizia, la colpa della tragedia non può essere circoscritta a lei.
Pretendiamo che chi per anni ha gestito gli orsi in Trentino, si assuma la responsabilità del disastro in cui siamo”.