Lui è Noah. Nasce a Milano nel 2016. È un bambino vivace e curioso. Un giorno si sveglia con delle macchie rosse sui piedi. Sorride, i genitori invece sono preoccupati. D’improvviso si trova circondato da uomini con il camice bianco. Gli fanno tante domande, lo infilano dentro strani macchinari. Noah si diverte, mamma e papà invece piangono. Tesoro, stai tranquillo ti proteggeremo a tutti i costi. Noah torna a casa, vorrebbe vedere gli amici. Non può. I nonni non passano più a trovarlo, niente uscite al parco o cene in pizzeria, neanche un giro al supermercato. Mamma e papà sono sempre preoccupati, disinfettano tutto, prima di toccarlo si lavano mille volte le mani. Noah capisce che è successo qualcosa di brutto. Cerca di stare tranquillo, passa giorni interi a guardare dalla finestra. Il parco è pieno di bimbi. Noah si attacca la vetro. Non riesce a trattenere le lacrime. È arrabbiato. Vorrebbe buttar giù quel muro che lo separa dal mondo. Si rifugia tra le braccia della mamma. Tesoro, hai una malattia brutta e cattiva, dobbiamo stare attenti, anche un raffreddore può farti molto male. Noah annuisce, cerca di fare il bravo, ma a volte la sua testa è così pesante. Non ride più. Fissa le pareti della sua stanza, si sente in trappola. Ha paura. Gli manca l’aria. Vorrebbe aprire la porta correre fuori, libero, felice. D’istinto prende un foglio, dei colori. Disegna. Il mare, i fiori, le montagne, i suoi amici. D’improvviso si sente leggero, come se stesse volando. Incontra i dinosauri, si tuffa da una cascata, mangia il gelato sulla spiaggia. Con le matite in mano può andare ovunque. Noah non riesce a smettere di sorridere. Oggi ha 6 anni. Quando la salute glielo permette va a scuola. Il resto del tempo lo passa immerso nelle sue tele. Dipinge con i piedi, con le mani, si impiastriccia tutto, intanto la sua mente viaggia. Mamma e papà dicono che alcune delle sue tele sono esposte a New York. Noah prende la mappa, scorre il ditino, da Milano all’America. Sorride. Quella brutta malattia non lo fermerà. Grazie ai colori può arrivare anche sulle stelle.
Noah ha 6 anni, ha una malattia rara, si inventa un modo per uscire di casa e girare il mondo
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