Lei è Charity. Ha 29 anni. Vive in Florida. È sposata con Matt e hanno 4 figli. È il 2012. Il marito lavora tanto, in casa non c’è mai, e quando c’è risponde a monosillabi, è freddo, distaccato. Charity si sente sola. Un pensiero la tormenta. È sera. Il telefono del marito squilla. Charity allunga la mano, la ritrae, si morde le dita. Lo afferra. C’è un messaggio. Chiaro, inequivocabile. Suo marito ha un’altra donna. Charity prova rabbia. Il suo mondo crolla. Si tiene quel nodo in gola, ma non va giù. All’ennesimo squillo, sbotta. Ammettilo, mi stai tradendo con un’altra! Matt balbetta qualcosa. Charity non ha bisogno di sentire altro. Basta, è finita. Matt la prega in ginocchio. Charity lo sbatte fuori di casa. Si tormenta, continua a chiedersi come ha potuto tradire il loro amore. Ne parla con una psicologa. Sputa fuori la rabbia e il rancore. Poi, con sua sorpresa, si ritrova parlare di errori, mancanze e insicurezze che ha commesso come moglie e come donna. Piccole cose, che nel tempo hanno creato delle crepe nel rapporto. Charity decide di andare a fondo. Scava dentro se stessa, arriva all’origine delle sue paure e le affronta. Ne esce più forte e consapevole. Dopo quasi un anno di lontananza, chiama Matt. Vuole ringraziarlo perché quello che è successo le ha dato la possibilità di migliorarsi. Si incontrano. Charity scopre che Matt ha fatto lo stesso percorso. Ha capito che si sentiva insoddisfatto, non riusciva a parlarne con lei, così ha cercato altrove. Mentre parla, Charity sente la rabbia diminuire. Si rivedono di tanto in tanto. Matt cerca in tutti i modi di riconquistare la sua fiducia. Il giorno di San Valentino lo trova in ginocchio fuori dalla porta. Perdonami, io ti amo, vuoi essere di nuovo mia moglie? Charity lo guarda dritto negli occhi. Si sente cambiata, pronta, e soprattutto prova ancora amore. È da lì che vuole ripartire. Oggi sono ancora più uniti e felici di prima. Charity è diventata una counselor, aiuta le coppie a trasformare i momenti di difficoltà in opportunità di crescita personale.
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