Lei è Nunzia. Ha 5 anni, vive a Gela, in Sicilia. Si alza sulle punte, sbircia nella culla. Salvatore, il suo fratellino, è così piccolo e fragile. Nunzia vuole proteggerlo. Segue ogni suo passo, gli insegna a stare in piedi, ad andare sui pattini e guidare la vespa. Salvatore è un bambino sveglio, ama l’arte, suona la batteria, Nunzia gli va dietro con il piano. Divorano libri di filosofia, parlano di amore, storia, si interrogano sul significato della vita. Nunzia lo ama come un figlio. Ha 16 anni. D’improvviso Salvatore scoppia in una risata stridula, poi si chiude nel silenzio. Alterna gioia, rabbia e tristezza. I medici parlano di schizofrenia, prescrivono farmaci, ma non sanno come andrà. Nunzia non si arrende a quel verdetto. Tiene stretto il fratello, e riempie la sua vita di musica, arte, tutto quello che li ha sempre uniti. Ogni volta che il suo sguardo si fa lontano, trova un appiglio per riportarlo da sé. Si occupa di lui anche quando studia e lavora. Salvatore vive con i genitori, Nunzia è a Roma, ma lo chiama ogni sera. Sto mettendo i soldi da parte, vivremo insieme, mi prenderò cura di te. Salvatore annuisce, il suo sguardo è sempre più spento. Nunzia prova a riacchiapparlo, non ci riesce. Corre da lui. Lo stringe tra le braccia. Parlami ti prego. Il silenzio è agghiacciante. Poi un lampo, gli occhi si riaccendono, sorridono. Ti voglio bene, sorella mia. Nunzia si aggrappa a quella scintilla, fa di tutto per tenerla viva. Un giorno torna a casa. Ci sono polizia, ambulanza. Salvatore è a terra, in fondo alle scale. Forse è scivolato, o forse no. Aveva 29 anni. I genitori sono disperati. Nunzia lo prende tra le braccia. Il suo viso è di nuovo sereno, libero. Se lo imprime nel cuore. È l’unica cosa che la tiene in piedi. Oggi Nunzia ha 44 anni. Si è laureata in Psicologia e ha dedicato la sua tesi al fratello. Vuole essere un aiuto e un sostegno per i giovani. Salvatore è stato un fratello, un amico, una guida. Le ha insegnato che la vita è un groviglio di gioia, follia, estro. E proprio là dove si annida il dolore, l’amore cresce più forte.
MIO FRATELLO, SCHIZOFRENICO, ARTISTA, ANGELO IRREQUIETO, L’HO AMATO COME UN FIGLIO
Dopo la sua scomparsa, Nunzia ha studiato psicologia, per aiutare i ragazzi come lui.
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