Ha un fidanzato, indossa abiti occidentali come le amiche. La sua famiglia l’ha scoperto e da quel momento secondo Amina sono iniziati i soprusi.
Insulti e minacce.
Amina si è tappata le orecchie fino alla maturità, poi ha preso le sue cose e con l’aiuto degli assistenti sociali è fuggita.
Vuole vivere la sua vita, vuole studiare medicina, diventare dottoressa e mantenere la promessa fatta al padre scomparso.
“Circa 3 mesi fa la mia famiglia marocchina ha scoperto che sono fidanzata e che mi vesto all’occidentale. Da quel momento è iniziato un incubo.
Incrociavo solo sguardi d’odio, di delusione e di rabbia. Le parole mi colpivano più forte dei pugni che ricevevo in continuazione.
Mi dicevano non sei più la brava ragazza che conoscevamo, hai portato disonore alla famiglia, se papà fosse ancora vivo ti avrebbe odiato.
Hanno preso tutti i miei vestiti aderenti e corti e li hanno strappati e bruciati.
Sono riuscita a uscire con 100 e lode da uno scientifico malgrado la situazione.
Il giorno dell’orale mi hanno aiutato gli assistenti sociali che mi hanno portato in una struttura.
Ora sono da sola con pochi soldi e devo pensare al mio futuro. Ho intenzione di proseguire i miei sogni per diventare dottoressa.
Voglio diventare ciò che avevo promesso a mio padre da piccola. Farò di tutto per mantenere la promessa”.