È un padre a pezzi.
Valeria, la figlia di 27 anni è morta dopo un calvario durato 15 giorni.
Si era fatta togliere un pelo incarnito, l’incisione però ha fatto infezione.
Valeria aveva forti dolori alla schiena, alla testa, non camminava e non parlava più. Ogni volta che si è presentata al pronto soccorso l’hanno rimandata indietro.
È stata dimessa da tre ospedali diversi.
Quando hanno scoperto che aveva la meningite, era ormai troppo tardi.
Il padre non si dà pace.
Vuole sapere come ha fatto sua figlia a contrarre la meningite, e soprattutto perché nessuno se ne è accorto prima. Bastava un esame fatto per tempo, e forse sua figlia sarebbe ancora viva.
“Mia figlia aveva un pelo incarnito sotto l’ascella, gliel’hanno tolto. Il giorno dopo sull’incisione c’era un’infezione.
Ha iniziato ad avere dolori alla schiena e alla testa, nausea e problemi alla vista. Andava sempre peggio.
Al pronto soccorso le hanno prescritto degli antinfiammatori e l’hanno mandata a casa. Non stava bene, è tornata, l’hanno cacciata.
Hanno detto che stava esagerando con i dolori e che avrebbero chiamato i carabinieri.
L’ho portata da un’altra parte. Le hanno detto che aveva una protrusione alla schiena, dato dei farmaci e prescritto un collare.
Ha voluto dormire a casa mia, nel letto insieme alla mamma. Non camminava, non riusciva più neanche a parlare.
Siamo tornati al pronto soccorso, e finalmente si sono decisi a fare un esame: aveva la meningite. Ma era troppo tardi.
Faccio il vigile del fuoco, ne ho salvata di gente in 33 anni. Lo faccio con coscienza e passione. Da chi è in prima linea mi aspetto lo stesso impegno.
Spero che sia fatta giustizia per mia figlia. Era sana, bella come il sole, con una figlia di 15 mesi. Cosa dico adesso a mia nipote?”