Si è preso cura di Juan Carrito fin da quando era un cucciolo.
L’orso marsicano non aveva paura dell’uomo, amava fare incursioni nei centri abitati in cerca di cibo, tutti gli abitanti di Roccaraso lo conoscevano, e si erano affezionati.
Qualche giorno fa Juan Carrito è stato investito e ucciso.
Non è il primo orso vittima di un incidente.
Ezechia spera che la sua scomparsa serva ad aprire gli occhi a chi di dovere: bisogna fare qualcosa per garantire la sicurezza dei pochi animali rimasti, e agli automobilisti.
“L’orso Juan Carrito l’ho visto nascere, e purtroppo anche morire.
Gli ero molto affezionato, anche diversi miei concittadini ormai gli volevano bene
Aveva compiuto 3 anni, era curioso, intraprendente e anche un po’ indisciplinato.
Non aveva paura dell’uomo, anzi, gli piaceva fare qualche capatina in paese.
È morto da orso libero. Imprigionarlo sarebbe stato inutile, sono convinto che sarebbe morto di crepacuore.
Nell’ultimo periodo stava cambiando, stava mettendo la testa a posto.
Si era messo alla ricerca di una femmina, aveva costruito una tana per andare in letargo.
Spero che la sua scomparsa serva a smuovere le coscienze: bisogna fare degli interventi sulle strade.
Dobbiamo mettere in sicurezza i pochi orsi bruni rimasti, troppe volte sono vittima di incidenti stradali”.