Si prende cura del fratello disabile, ma la notte non dorme.
Cosa ne sarà di Alessandro, quando lui non ci sarà più?
Walter si sente abbandonato dallo Stato, tradito dalle tante promesse non mantenute.
Il futuro di suo fratello non può dipendere solo ed esclusivamente dalle sue forze.
Il futuro di una persona disabile è un diritto, e come tale, deve essere garantito.
“Nei giorni scorsi mi sono reso conto di essere il padre di mio fratello disabile.
Non ho figli, ma i miei genitori mi hanno lasciato in eredità Alessandro, che vive nella sua perenne adolescenza.
Ho vissuto con lui le ingiustizie, il menefreghismo e solitudine. Perché spesso in questo paese chi ha un familiare disabile, è lasciato solo.
Sei solo quando ti svegli la notte con la paura che se ti succede qualcosa, non sai come tuo fratello possa andare avanti.
Sei solo quando ti senti dire che tuo fratello non è abbastanza grave per accedere a una determinata misura.
Una misura come il Dopo di Noi, che dovrebbe dare un futuro alle persone disabili, a prescindere dalla famiglia e dalla patologia.
Sono stufo di promesse e slogan elettorali, perché poi alla fine io e tanti altri, siamo soli. Quasi fosse una colpa avere un familiare disabile.
Ma il futuro di una persona disabile è un diritto, e non può dipendere dalla longevità dei parenti, dalla loro ricchezza o dalla gravità della patologia.
Io, Alessandro, tutti noi, senza distinzioni, abbiamo il diritto a una vita e ad un futuro dignitoso”.