Dopo un viaggio a Medjugorje ha portato a casa una statua della Madonna che a suo dire avrebbe iniziato a piangere lacrime di sangue.
Da quel momento Gisella ha lasciato la vecchia vita per fare la veggente.
Ha creato un’associazione, per iscriversi bisogna pagare 50 euro.
Da ormai cinque anni, trascrive i messaggi che dice di ricevere dalla Madonna.
Centinaia di pellegrini, fedeli e curiosi si radunano a Trevignano, nel Lazio, per ascoltarla.
In questi giorni è stata condannata per il suo passato da imprenditrice, a due anni di carcere per bancarotta.
Intanto la Chiesa sta indagando sulle presunte lacrime di sangue.
“Non ho scelto di essere una veggente, è una grazia arrivata dal cielo.
Ero una imprenditrice, avevo una vita normale: sposata da 13 anni, ho perso due gemelli ed è stato un grande dolore.
Ho fatto un viaggio a Medjugorje, come ricordo ho portato a casa la statua della Madonna.
A un certo punto dai suoi occhi sono scese lacrime di sangue. È successo per tre volte, nel mio salotto.
Poi ogni quaresima sulle mie mani e sui piedi hanno iniziato ad apparire dolorose stimmate.
Ho iniziato a ricevere messaggi da parte di Maria preannunciati dal profumo di rosa.
Ho capito che ero chiamata a fare qualcosa di più grande.
Ho lasciato tutto, la mia carriera, la mia vita di prima per fare la veggente.
Ricevo chi ha bisogno di un consiglio della Vergine, diffondo le sue parole e mi dedico alla nostra onlus”.