Lei è Elisa, vive a Vicenza, in Veneto. È in classe, i compagni indicano quelle scatolette che ha sulle orecchie, ridono. Elisa spiega che servono per sentire. Loro sghignazzano ancora di più. Elisa muore dentro. Inizia le Superiori. Si fa crescere i capelli per coprire quei maledetti aggeggi. Osserva le compagne. I loro capelli lisci, il viso ovale, il corpo magro. Ai suoi occhi sono perfette, invece quando si guarda vede una ragazza troppo alta, troppo riccia, troppo grossa. Troppo Elisa. Odia quel corpo. Passa le giornate chiusa in casa. Ha una fame della miseria, ma non tocca una briciola. Vuole dimagrire, sentirsi almeno per una volta uguale agli altri. Elisa segue una dieta ferrea, perde chili su chili, ma il disagio si ingrandisce, divora il suo sorriso, i suoi progetti, la sua voglia di vivere. Elisa non parla. Indossa una maschera, e tiene tutti a distanza. Ha 18 anni. Le compagne progettano il futuro. Elisa si sente vuota. La vita sta scivolando via, non sa come fermarla. Si aggrappa all’unica cosa che ha. Apre un pacco di biscotti. Lo divora tra le lacrime. È come una carezza. Quella che vorrebbe ricevere dagli altri, e da se stessa. È estate. Elisa va in palestra. Indossa le cuffie sopra gli apparecchi acustici. Tengono un gran caldo. Mentre fa gli esercizi vede il suo riflesso allo specchio. Ha un impeto di rabbia. Perché devo soffrire così, solo per nascondermi agli altri? Elisa se le strappa via. È come se cadesse un muro. Sente la voce delle persone, qualcuno le parla. Elisa si sente esposta, nuda, più vicina agli altri, e a se stessa. È bellissimo. Oggi, Elisa ha 25 anni, si è laureata in Biotecnologie, è diventata nutrizionista. Vuole dare a chi ha bisogno, il supporto e la comprensione che lei non ha ricevuto. Ama i suoi capelli ricci e le sue gambe lunghe. Si sente unica, e si piace. A volte mostra gli apparecchi acustici, altre no. Finalmente è libera di scegliere. Ha passato la vita a cercare di farsi accettare dagli altri. Nel momento in cui ha smesso, ha scoperto di amarsi.
Me ne frego di cosa pensano gli altri: amo il mio corpo, e la mia disabilità
Elisa è nata sorda, ha sofferto di anoressia. Ora è nutrizionista, aiuta chi non si accetta.
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