Lui è Vincenzo. Ha 40 anni. Vive a Torre Annunziata, in Campania. È un operaio. Lavora sodo, mai un’assenza o un giorno di ferie. È il 2017. Vincenzo si sveglia, ha una strana sensazione, vorrebbe restare a casa, ma il dovere chiama. Arriva in azienda, si trova da solo a gestire un macchinario. D’improvviso sente un rumore, poi uno strappo. Vincenzo non capisce subito, mette a fuoco. Le mie mani! Sono rimaste incastrate, aiuto! Vincenzo grida disperato, si divincola, i colleghi accorrono. C’è tanto sangue, qualcuno sviene, altri prendono i lacci delle scarpe per fermare l’emorragia. Vincenzo cerca di restare lucido. Dopo un tempo che gli sembra infinito, arrivano i soccorsi. È stremato, chiude gli occhi. Si sveglia, è circondato dai medici. Lo tranquillizzano. Faremo di tutto per salvarla. Vincenzo annuisce, poi ripiomba nel buio. Quando si riprende, il suo primo pensiero va alle mani. Per fortuna ci sono ancora, ma i dottori hanno sguardi preoccupati. Abbiamo provato a riattaccarle, ci dispiace, non è andata bene, dobbiamo amputare. Vincenzo sente una morsa allo stomaco. La realtà gli crolla addosso. Vorrebbe scappare via, ma pensa a sua moglie, e stringe i denti. Passa qualche settimana. Vincenzo torna a casa, ha perso la sua indipendenza, deve chiedere aiuto per tutto, e come se non bastasse scopre di avere l’epatite C. L’avrebbe contratta in ospedale, non si sa come, né quando. Intanto affronta le cure senza lamentarsi. Sorride, scherza con tutti, ma quando resta solo davanti allo specchio, si sente inutile. Passano i mesi. Vincenzo guarda la televisione, sua moglie impugna il telecomando, spegne. Amore, devo dirti una cosa. Vincenzo trattiene il fiato. Sono incinta. Cosa? Vincenzo non crede alla sue orecchie. Scoppia di gioia, urla, si lascia andare a un pianto liberatorio. Oggi il piccolo Luigi ha 3 anni, è un bambino solare e giocoso. Vincenzo ha imparato di nuovo a mangiare, a vestirsi, a scrivere. Quando gli sembra di non farcela, pensa a come sarebbe bello riuscire a portare suo figlio sulle giostre. Allora fa un gran respiro e va avanti.
Lui è Vincenzo
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