Lui è Tommy. Vive in Australia. Ha 23 anni. Studia all’università, lavora, sogna di aprire un’agenzia immobiliare. È il 2015. Riceve un messaggio su Facebook. Ciao, come stai? Tommy sgrana gli occhi. Che sorpresa, è Kiarna, una cugina che non vede da tanti anni. Scambiano qualche parola, poi Tommy le fa una proposta. Oggi è il mio giorno libero, vediamoci. Si danno appuntamento davanti a un bar, Tommy la aspetta impaziente, fissa tutte le ragazze che passano. Eccola! Le corre incontro, la stringe tra le braccia. Vieni, ti offro il pranzo. Si siedono, Tommy se la mangia con gli occhi. Ti ho lasciata bambina, ti ritrovo che hai compiuto 16 anni, come stai? Kiarna abbassa lo sguardo. Non ho una casa, dormo sotto i ponti, faccio uso di droghe, non ho finito la scuola, sono capace a malapena di leggere e scrivere. Cala il silenzio. Tommy è sconvolto, guarda sua cugina, vede tanto dolore e vergogna. Si alza. Adesso tu vieni con me. La ragazza è sorpresa. Dove stiamo andando? Tommy la fa salire in macchina e la porta a casa. Da oggi vivi qui, e domani sbrighiamo le pratiche per l’adozione. Kiarna è incredula. Tommy non perde tempo, chiama gli assistenti sociali. Sarà dura, ma si può fare. La ragazza si morde le labbra, è nervosa. Tommy le fa una carezza. Sputa il rospo. Kyarna abbassa lo sguardo. Sono incinta, non te l’ho detto prima perché avevo paura che mi abbandonassi. Tommy salta in piedi, telefona in banca, fa quattro conti. Ci serve una casa più grande. Passano i mesi. Tommy si barcamena tra scartoffie e tribunali, salta le lezioni all’università, mette da parte lo sport e gli amici, si dedica anima e corpo alla cugina, la fa studiare, le paga la patente e firma l’atto ufficiale di adozione. Ora ha una figlia, che nel frattempo deve correre in ospedale. Tommy taglia il cordone ombelicale del bambino, e diventa nonno. Gli amici lo mettono in guardia. Stai attento, rischi di rovinarti la vita. Tommy alza le spalle. Cosa saranno uno o due anni di rinunce, loro hanno bisogno di me, ora.
Lui è Tommy
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