Lui è Teddy. Vive a Boston, negli Stati Uniti. È un bambino. I giochi dei compagni non lo divertono. Teddy ha altri interessi. Ma non può dirlo a nessuno. Si intrufola di nascosto nell’armadio della mamma. Tira fuori i vestiti, li indossa, si guarda allo specchio. Si piace. Ne mette un po’ nello zaino, quando arriva a scuola va nei bagni. Si cambia. Si trucca. Indossa la gonna. I compagni lo guardano male. Sei impazzito? Sei un maschio, non una sgualdrina. Teddy se ne infischia, anzi, li sfida. Se non vogliono che indossi una gonna, allora ne metterà una ogni giorno. Cresce. Va al liceo. È isolato. Fai schifo. I compagni glielo urlano in faccia. Lo insultano. Lo minacciano di morte e gli fanno vedere come lo uccideranno. Teddy piange. Ingoia. A volte si ribella. Risponde. Il preside lo convoca nel suo ufficio. Gli fa capire che è solo colpa sua. Se non vuoi che la gente ti maltratti, devi cambiare, devi conformarti. Semplice. I genitori sono dei conservatori. Il comportamento del figlio li mette a disagio. Il padre non lo accetta. Lo picchia. Gli urla che è un frocio. La madre prova a capire. Teddy le confessa che vuole vivere da donna. Lei gli dice che lo aiuterà. Gli permette di cambiare scuola, lo iscrive a un collegio artistico. Il clima è diverso, Teddy si sente a suo agio, nessuno lo giudica, nessuno lo guarda male. Un professore gli chiede se preferisce che lo chiami lei o lui. Teddy è felice. Sceglie. Lei è Theodora. Ha 17 anni. Inizia la cura ormonale. La madre fa in modo che venga seguita dai migliori medici. È il 2015. Theodora è alta, slanciata, perfetta per le passerelle. Inizia a lavorare come modella. Non rivela a nessuno la sua vera identità. Ha paura. Intanto la cura fa effetto, ha sbalzi d’umore, il suo corpo e la sua personalità stanno cambiando. È il 2017. Theodora non ce la fa più. Basta nascondersi, vada come deve andare. Svela a tutti di essere una transgender. Finalmente. Il mondo della moda la accetta. È il 2019. Chanel la vuole. Theodora Quinlivan è la prima modella trans del marchio francese.
Lui è Teddy
Altre storie simili:

Grazie per avermi adottata, sarò sempre vostra figlia
Melania è stata adottata, ma non si è mai sentita tale. Ha imparato che non bastano i legami di sangue per fare una famiglia, servono anche impegno, dedizione e amore.

Figlio mio, realizzeremo per te tutti i sogni che avevi
Luca Marengoni aveva 14 anni, stava andando a scuola in bicicletta, è stato travolto da un tram. Dopo giorni di silenzio e di dolore, il padre ha parlato al funerale.

Dicevano che sarei finita in prigione come mia madre, si sbagliavano: andrò ad Harvard
Lei è Aurora. Vive in Texas, negli Stati Uniti. Abita con il padre. La madre non c’è. Sa che si trova in carcere. L’ha messa al mondo dietro le sbarre,