Lui è Taro. Nasce in una cascina in provincia di Milano nel 2015. Il padrone è pieno di animali, Taro e i suoi fratelli sono di troppo. Li mette in un sacco e tenta di affogarli, ma i vicini se ne accorgono e danno l’allarme. Per fortuna i cuccioli vengono salvati e messi in adozione. Taro ha solo venti giorni. Viene affidato a una donna e al suo bambino. Passano gli anni. Taro cresce, è un cagnone di quaranta chili. Una volta a settimana un dog sitter lo porta a fare una passeggiata, per il resto se ne sta chiuso nel cortile del palazzo. La sua padrona lavora, non ha molto tempo da dedicargli. Taro è pieno di energia, appena qualcuno gli si avvicina, la voglia di giocare prende il sopravvento, ma un cane così grosso fa paura. Gli inquilini si lamentano, spesso lo allontanano a pedate. È una mattina del 2018. Il cortile è affollato, Taro osserva, ascolta, freme. Il cancello si apre, entra una macchina. Taro la riconosce subito. È la sua padrona! Scatta in piedi. Appena la donna scende dall’auto le si fionda addosso. Lei cerca di calmarlo, non ci riesce, la sorella della donna si spaventa, indietreggia, cade a terra. Taro pensa a un gioco. È emozionato, perde il controllo, la morde. È il caos. Urla, grida, vicini che accorrono. Taro viene scaraventato a terra, lo prendono a bastonate. La donna finisce in ospedale, per fortuna non è grave. Taro viene sbattuto in un canile. Lo bollano come cane cattivo, pericoloso e lo chiudono in una gabbia. Passano dieci giorni. D’improvviso lo caricano su una jeep. Taro ha paura, abbaia, una voce dolce, pacata gli risponde. Ciao, io mi chiamo Mary, da oggi mi prenderò cura di te. Mary è un’educatrice, è venuta a sapere della sua storia, e ha deciso di aiutarlo. Oggi Taro ha 6 anni. Accompagna Mary agli incontri con le scuole, e non ha mai più morso nessuno. Mary gli ha dato educazione, autocontrollo, e tanto amore. Ha creduto in lui, gli ha offerto una seconda possibilità, ed è stata ripagata. Lei e Taro ora sono sono inseparabili.
Lui è Taro
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