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Lui è Saverio

Saverio e famiglia

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  • Genitori, Pandemia/Covid, Politica, Storie

PUBBLICATO IL

  • 14 Aprile 2020

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Lui è Saverio. Nasce a Squillace, in Calabria, nel 1918. È l’anno dell’influenza spagnola. Saverio è un neonato, le persone attorno a lui muoiono, i genitori temono per il loro piccolo, ma Saverio ne esce indenne. Cresce. È un bambino giudizioso, obbediente. La madre lo manda a fare compere e commissioni, Saverio fa tutto senza mai lamentarsi. Impara a cucire, sa usare anche il telegrafo. Ha 20 anni. Parte militare. Si arruola come stenografo segnalatore sulla nave Pantera della Regia Marina. Partecipa alle guerre nel Mediterraneo, combatte in Africa. È il gennaio del 1939. La nave di Saverio è diretta in Italia, finisce in mezzo a una tempesta, è in avaria. I soccorsi non arrivano, la nave rischia di affondare, ma Saverio e il suo equipaggio riescono a tenerla a galla e salvarsi. L’anno dopo Saverio è in Albania. Gli aerei inglesi bombardano il suo campo. Saverio vede di nuovo la morte in faccia, ma si salva. Finita la guerra, si sistema a Bolzano da alcuni familiari. Lavora nell’ufficio postale, ma la sua innamorata è rimasta in Calabria. Non si vedono da troppi anni. Saverio molla tutto e torna da lei. Si sposano, nascono tre figli. Saverio lavora alle Poste, dove porta tutta l’esperienza acquisita durante la guerra. Non salta un giorno, pochissime ferie, la sera si porta il lavoro a casa. È il 1979. La moglie si ammala di cancro, la famiglia ha bisogno di lui. Saverio non si tira indietro. Per la prima volta si assenta dal lavoro, poi chiede la pensione anticipata e si dedica alla moglie. Lei muore l’anno dopo e Saverio si ritrova con tre figli adolescenti da crescere. Si alza all’alba ogni mattina, prepara la colazione, lava, stira, rispolvera le sue abilità di sarto e se serve, rammenda e fa orli. È un papà tuttofare, l’uomo di casa, amico, consigliere. Incita i figli a studiare e rendersi indipendenti. È il 4 aprile del 2020. In piena emergenza coronavirus, Saverio Maida compie 102 anni. Ogni mese ricorda alla figlia di pagare le bollette. Anna dice che è ancora lui a portare avanti la baracca.

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