Lui è Ryan. Nasce nel 1971 negli Stati Uniti. È solo un neonato, ma deve già combattere. Ryan ha una grave forma di emofilia. Ogni ferita o taglio può risultare letale. Lo curano con trasfusioni di sangue. È il 1984. Ryan ha 13 anni. Non sta bene. Scoprono che gli è stato iniettato sangue di donatori infetti. Ha contratto l’Hiv. I medici gli danno pochi mesi di vita. Ryan tiene duro. Vuole tornare a scuola, gli mancano i compagni, e non vuole perdere l’anno. Gli esperti assicurano che non è contagioso, può vivere la sua vita come un normale adolescente. Ma i dirigenti scolastici non lo vogliono. Che non si faccia vedere a scuola! La famiglia non si arrende. Lotta. Lo fa riammettere. Ryan torna tra i banchi, ma trova la classe quasi vuota. Più della metà dei compagni sono rimasti a casa. Gli altri lo prendono in giro. Lo chiamano gay. Ryan deve usare un bagno separato. Gli inservienti buttano i piatti in cui ha mangiato. Entra in chiesa con la famiglia, i presenti si allontanano. Nessuno vuole avere contatti con lui. Ryan soffre, si tormenta. È sera. Ryan è a casa con i genitori. Un botto, improvviso. Viene dalla sala, è un proiettile. Qualcuno ha sparato contro la finestra. La famiglia fa le valigie e si trasferisce. Nella nuova città l’accoglienza è diversa. Una compagna invita degli esperti a scuola per spiegare la malattia di Ryan. Gli studenti ascoltano, poi vanno a casa e istruiscono i genitori. Ryan torna a una vita normale. Studia, va alle feste, trova un lavoretto estivo, partecipa al ballo della scuola. La sua storia inizia a diffondersi, diventa un simbolo della lotta all’Hiv. Elton John è suo amico, Michael Jackson gli regala una Mustang rossa, il presidente Reagan vuole incontrarlo. Ryan gira il paese per far prendere coscienza di questa nuova malattia. È il 1990. Le sue condizioni peggiorano, viene ricoverato per un’infezione alle alte vie respiratorie. È l’8 aprile. Ryan White muore. Al suo funerale partecipano più di 1500 persone. Grazie a lui sono nate numerose associazioni a sostegno dei malati di Aids.
Lui è Ryan
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