Lui è Roald. Nasce in Norvegia nel 1872. Ama perdersi nella natura, esplorare posti nuovi. Scruta l’orizzonte, sogna di arrivare dove nessuno ha mai messo piede. Cresce, si iscrive a Medicina, ma non fa per lui. Molla tutto e parte per l’Antartide. Rimane intrappolato un anno nel mare ghiacciato di Bellingshausen. Partecipa alla prima spedizione per attraversare il passaggio a Nord Ovest dello stretto di Bering. Vorrebbe essere il primo a raggiungere il Polo Nord, ma altri lo battono. Roald sposta lo sguardo sul Polo Sud. Per due anni studia, progetta, raccoglie fondi. È il suo chiodo fisso. Punta alla baia delle balene. È pericoloso, ma lo avvicinerà alla meta. Organizza una spedizione, non dice a nessuno la meta finale. Ha paura che gli rubino il primato. È il 1910. Roald e il suo equipaggio partono sulla nave Fram. Significa avanti. Poco prima di levare l’ancora, Roal rivela lo scopo della spedizione. Tutti pensano che sia un pazzo, ma se riuscissero nell’impresa, la gloria sarebbe immensa. Nessuno si tira indietro. Dopo mesi di navigazione raggiungono la baia delle balene. Roald esulta. In quel mondo tutto bianco, fatto di ghiacciai, si sente a casa. Sbarcano. Costruiscono rifugi. Cacciano. Mettono da parte le scorte. Li aspetta una lunga camminata fino all’estrema punta del Polo. Si mettono in viaggio. Rimangono bloccati da un tempesta di neve, rischiano di morire. L’equipaggio si scoraggia. È un’impresa impossibile! Roald scruta l’orizzonte. Oltre i ghiacciai, vede la meta. Ce l’ha scolpita in testa. Aspetta condizioni più favorevoli. Rimugina, fa calcoli, osserva. È l’ottobre del 1911. Ci riprovano. Le tempeste di neve li rallentano, ma stavolta non li fermano. È un susseguirsi di ghiaccio infinito. Si rischia di impazzire. I paesaggi a volte fanno paura. I compagni dicono che sembrano le sale da ballo del diavolo. Roald guarda avanti. È il 14 dicembre. Roald Amundsen è felice come un bambino. Con gli occhi colmi di lacrime pianta la bandiera norvegese al Polo Sud. La sua vita è tutta in quel momento.
Lui è Roald
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