Lui è Richard. Vive a Hobart, in Tasmania. Ha 30 anni. È in ufficio, davanti al computer. Un’immagine gli attraversa la mente. Si rivede bambino mentre scrive sul diario che da grande farà l’esploratore. Richard si blocca, si guarda intorno. L’ufficio è grigio, cupo, triste. Le fotocopiatrici sono rumorose, brutte, moleste. Ha la nausea, gli manca l’aria. Si alza ed esce. Cammina, passa davanti a un carrozziere, si ferma a guardare un camper bianco. È vecchio e sgangherato. Sente una scossa. Corre a casa, prende le cose di cui può fare a meno, vecchi stereo, vestiti, soprammobili, li infila dentro uno scatolone e vende tutto. Torna dal carrozziere con un bel gruzzolo tra le mani. Il camper cade a pezzi, Richard gli dedica tutto il suo tempo libero e lo rimette in sesto. È pronto. Entra in ufficio, va dal capo, lo guarda dritto negli occhi. Mi licenzio. Sente salire l’adrenalina. L’ha detto, l’ha fatto davvero. I colleghi lo guardano allibiti. Sei impazzito, cosa pensi di fare? Richard ha il sorriso stampato in faccia. L’esploratore. È il momento di partire, c’è solo un dettaglio, una bazzecola. Richard vive con Willow, la gatta che gli ha lasciato l’ex fidanzata. La chiama. Senti, io starò via per un po’, non posso portarla con me. La ragazza non ne vuole sapere. È tua responsabilità. Richard è furioso. Il suo fantastico piano rischia di andare in fumo per colpa di un gatto. Willow, dove sei, vieni qui. La cerca, la trova accucciata sul sedile passeggeri del camper. Lo sta guardando. Davvero vuoi?Cioè, sei sicura? Mette in moto e parte. Senza piani. Senza mete. Richard guida, Willow sonnecchia. Pigrona, perché non mi dai il cambio? La gatta lo guarda storto, Richard ride. Girano le coste dell’Australia, si godono il tramonto sull’oceano, esplorano le foreste pluviali, vanno in barca sulla barriera corallina. Si addormentano all’aperto sotto le stelle. Richard ha finalmente l’esistenza che voleva. Libera, imprevedibile e con una compagna inaspettata. Non sa quanto potrà durare, ma si gode ogni istante, perché la vita è troppo breve.
Lui è Richard
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