Lui è Richard Kuklinski. Lui è l’uomo di ghiaccio.
Richard nasce a Jersey City, nel 1935. È il secondo di quattro fratelli. La sua è una famiglia severa e intransigente. I genitori picchiano i figli, li umiliano, non mostrano mai un segno d’affetto nei loro confronti. Quando Richard ha 5 anni, suo padre uccide suo fratello maggiore, massacrandolo di botte. Kulkinski cresce in mezzo alla violenza. È arrabbiato. All’inizio si sfoga sugli animali, li tortura e li mutila.
Un ragazzino, Charley Lane, lo prende in giro. Richard ha tredici anni, lo ammazza a bastonate. Dopo, per non farsi scoprire, con un’accetta gli taglia le dita delle mani e dei piedi. Con una pinza gli estrae i denti.
Inizia a compiere furti e rapine. Fa irruzione nei supermercati e ruba tutto quello che gli capita a tiro. Non ha paura di niente. Il suo nome inizia a girare tra gli ambienti mafiosi. Richard è un uomo alto 2 metri, pesa 135 chili. Viene assoldato per eseguire lavori sporchi. Soprattutto omicidi. Diventa famoso per la brutalità delle sue azioni. Ferisce le sue vittime, le stordisce e poi, mentre sono ancora vive e coscienti, le lega in una grotta. Punta una telecamera su di loro e se ne va via. Quando torna, la mattina dopo, i topi di campagna hanno rosicchiato il corpo del malcapitato. Richard prende la registrazione e la porta a chi ha commissionato l’omicidio.
Intanto si sposa con una ragazza italo-americana, Barbara Pedrici, con la quale ha tre figli. A loro, Richard, non racconta nulla di quello che fa.
È in grado di uccidere con qualsiasi arma, ma preferisce il coltello, lo considera più “intimo”. Avvelena le sue prede, le prende a calci, le annega, le soffoca con sacchetti di plastica, le scaraventa di sotto. Nel corso della sua vita arriva a uccidere circa 200 persone.
Dopo anni di indagini, il 17 dicembre 1987, la polizia di New York lo arresta. Viene condannato a 6 ergastoli e non alla pena capitale perché non ci sono testimoni oculari. Muore nel 2006, a 71 anni. Le cause della morte non sono ancora chiare.
La sua storia è stata raccontata nel film The Iceman, tratto dalla sua biografia.
Lui è Richard Kuklinski
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