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Lui è Rakib

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  • Bambini/Figli, Lavoro, Storie

PUBBLICATO IL

  • 18 Dicembre 2020

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Lui è Rakib. Vive a Noakhali, in Bangladesh. Il suo papà gestisce un negozio di generi alimentari. Rakib ha 16 anni. La mattina va a scuola, il pomeriggio dà una mano nell’attività di famiglia. Il padre vuole che prenda il suo posto, ma c’è la crisi e gli affari non girano più come una volta. Rakib deve inventarsi qualcosa. Papà, fammi partire per l’Europa. L’uomo è riluttante, ma alla fine acconsente. Vende la sua terra e gli paga il viaggio. È il 2007. Rakib ha 18 anni. I documenti sono in regola, un conoscente gli ha procurato un posto di lavoro in una fabbrica di Torino. L’aereo atterra in Italia, l’uomo lo preleva e lo conduce a destinazione. Rakib è eccitato, non vede l’ora di cominciare a lavorare. L’uomo mette subito le cose in chiaro. Non c’è nessun posto, nessun contratto. Lo sbatte in un appartamento con altri venti ragazzi. Se vuoi un tetto sulla testa sono cento euro al mese, altrimenti smamma! Rakib è spaesato. Trova un cantuccio, nasconde il viso tra le mani, piange. Passano i giorni. Scarica le casse al mercato, fa il muratore, racimola quel poco che gli serve per sopravvivere. La madre lo chiama. Come stai figlio mio? Rakib vorrebbe parlare del freddo, della solitudine, della paura, poi pensa ai sacrifici che i genitori hanno fatto per lui. Ingoia le lacrime. Bene mamma, sto benissimo. Passano i mesi. Rakib cerca una scuola, deve imparare l’italiano. Si iscrive. Come si dice sto cercando lavoro? È la prima cosa che vuole sapere. La mattina dopo entra in un ristorante. Pronuncia quell’unica frase che conosce e lascia il suo numero. Passano i giorni. Il telefono non squilla. Rakib non si arrende. Torna nel locale, vende le rose tra i tavoli, si fa vedere. Il proprietario lo riconosce. Capiti a fagiolo, oggi manca la cuoca, hai voglia di provare? Rakib non crede alle sue orecchie. Eccomi, sono pronto! Torna il giorno dopo, nel giro di qualche settimana ha un vero contratto. Oggi Rakib ha 31 anni. È chef e socio di quello stesso ristorante. Non ha trovato solo un lavoro, ma anche una famiglia.

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