Lui è Pasquale. Vive ad Augusta, in Sicilia. È il 2005. Ha 17 anni, passeggia, vede una ragazza affacciata al balcone, rimane incantato. Il giorno dopo è di nuovo con il naso all’insù. Lei se ne accorge, Pasquale balbetta un ciao, si presenta, la ragazza sorride imbarazzata. Piacere, sono Valentina. Parlano, si rivedono il pomeriggio successivo. Pasquale la trova in strada ad aspettarlo. Resta di sasso. Valentina è in sedia a rotelle. Non se n’era accorto. Lei lo guarda, trema, Pasquale sorride. Andiamo, ti offro un panino. Mangiano, chiacchierano, si scambiano il primo timido bacio. Pasquale è cotto, vuole rivederla, Valentina è incredula. Ma tu hai capito che io ho una malattia e sono disabile? Pasquale le prende la mano. Forse sei tu che non hai capito, io voglio prendermi cura di te. Vanno a vivere insieme. Pasquale lavora e bada alla casa. Valentina teme che sia troppo, lui la guarda negli occhi. E se facessimo dei figli? Vanno in ospedale, Valentina fa un controllo, i medici la scoraggiano, nelle sue condizioni sarà difficile restare incinta. Pasquale la bacia. Ci sono io con te. È il 2006, nasce Tonino, qualche anno dopo arriva Nicol. Pasquale e Valentina escono a fare compere, lei guarda incantata un abito da sposa. Pasquale la butta lì. Perché non ci sposiamo? Valentina non ne vuole sapere, si vergogna a entrare in chiesa con la carrozzina. Passa qualche giorno, Pasquale si inventa una scusa, la porta in comune e le mette sotto il naso i documenti del matrimonio. Non c’è niente che tu e io non possiamo fare. All’uscita sono marito e moglie. Pasquale organizza la cerimonia, le compra l’abito dei suoi sogni e la sposa nella chiesa del paese. Per il viaggio di nozze ce ne andiamo in crociera. Valentina gli dà del pazzo, lui la bacia. I viaggi proseguono in auto, in treno, in aereo, Pasquale la porta fino a Dubai. Ogni volta che trovano un limite, lo superano insieme. Negli ultimi tempi la malattia di Valentina è peggiorata, Pasquale è sempre al suo fianco. Tranquilla, avrò cura di te.
Lui è Pasquale
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