Lui è Mirko. Nasce a Roma nel 1989. La sua famiglia è povera, vive in un quartiere di periferia, casette basse, asfalto dissestato. Mirko cresce con la madre e il fratello. Tutti lo prendono in giro. A scuola, per strada, ovunque. Grassone, ciccione, ma ti vedi? Mirko sopporta, manda giù palate di merda. Il mondo esterno è malvagio. Elementari, medie, superiori, la solfa è sempre la stessa. Sei un ciccione del cazzo. Mirko non ce la fa più. Si chiude in camera, basta, vuole scomparire. Impugna la console, gioca, mangia, non fa altro. Arriva a pesare 220 chili. Si fa schifo, ma non importa. Gioca in continuazione, vive dentro un videogame. È bravo. Gli viene una idea, così, per scherzo. Pubblica delle clip in cui spiega le sue mosse. Non si mostra in volto, non ha nessuna intenzione di farsi prendere per il culo anche sul web. I suoi filmati piacciono, i commenti sono positivi. Mirko è incredulo. Passano i mesi. Le visualizzazioni aumentano. Mirko ritrova un po’ di fiducia. Si fa coraggio, mette la testa fuori di casa. Benvenuto nel mondo reale. Qui non sei più un ragazzino, ma un adulto. La sua famiglia ha bisogno di aiuto. Mirko si rimbocca le maniche, cerca un lavoro. Panettiere, benzinaio, fattorino, acchiappa qualunque cosa. La madre appende al frigo le bollette. Mirko paga, si sente fiero, felice. Cammina per strada, c’è un negozio d’informatica, si ferma, è ipnotizzato. Vieni, entra, vuoi darmi una mano? Mirko non se lo fa ripetere. Torna ogni giorno. È il 2012. Apre il suo canale Youtube, si fa chiamare Cicciogamer89, il suo motto è Hakuna matata. Fa due dirette al giorno, ci mette la faccia, basta nascondersi. Parla dei videogiochi, di se stesso, senza filtri. Ero un ciccione bullizzato, youtube mi ha dato un bel calcio nel culo verso la vita. In pochi anni raggiunge 3 milioni di followers. Gli sponsor lo cercano, i guadagni schizzano alle stelle. Cicciogamer89 è uno degli youtuber più famosi d’Italia.
Lui è Mirko
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