Lui è Marco. Vive a Forte dei Marmi, in Toscana. È un adolescente. Esce di casa, si ferma sul ponte, osserva la gente, scruta i volti, immagina la storia che ogni persona si porta dietro. Fantastica sul nome, il lavoro, i sogni di ogni passante, che d’improvviso non è più un estraneo ma un fratello, un amico. Marco cresce, studia Psicologia all’università. Appena può, prende lo zaino e parte alla scoperta del mondo. Vola in Spagna, in Messico, in Perù. Parla con chiunque incontri per strada, tasta con mano le storie, entra nelle vite di perfetti sconosciuti, e in ognuna ritrova un pezzetto di se stesso. Ha 22 anni. Arriva in Vietnam. Cammina sotto la pioggia. Una ragazza in motorino si ferma, gli offre un po’ di frutta, una bottiglietta d’acqua, gli regala un sorriso e se ne va. Marco resta di sasso. Quel gesto così semplice racchiude qualcosa di molto prezioso, amore e tanta umanità. È una botta di vita. D’improvviso si sente vicino, connesso con tutte le persone sulla faccia della terra. Ed è incredibile, perché basta davvero poco. Marco ritorna a casa dopo tre mesi. Le mani prudono, il corpo freme. Sprizza felicità da tutti i pori, vuole condividerla con quanta più gente possibile. Recupera una vecchia ape car, la riempie di libri che infondono felicità e mette in moto. Gira le piazze, le strade, i parchi. Distribuisce i libri, organizza piccoli laboratori, ferma le persone, parla, ascolta. A tutti pone la stessa domanda. Cosa ti rende felice? Con sua sorpresa, uomini, donne e bambini hanno una voglia matta di raccontarsi, di condividere sogni e paure anche con chi non conoscono. C’è tanta fame di umanità. Marco trascorre tre estati on the road, finché dopo tanto parlare di felicità, se la ritrova tra le braccia. La figlia Asia arriva come un uragano nella sua vita. Marco parcheggia l’ape car in garage, ma continua a occuparsi di storie, di vita, e di viaggi. Oggi ha 28 anni, lavora come psicologo, ha capito che al di là dei muri e delle barriere, il mondo è un bel posto, pieno di umanità e voglia di stare insieme.
Lui è Marco
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