Lui è Manlio. Nasce a Milano nel 1969. Ama il calcio. Il padre vuole fare di lui un campione, lo iscrive in un centro e lo mette sotto con gli allenamenti. Se cazzeggia con gli amici lo prende a calci in culo fino a casa. Deve allenarsi e basta. Manlio lo odia, ma china la testa. Si impegna, è bravo, ma non è mai abbastanza. Se vince, è il campione di casa. Se perde, è un fallito del cazzo. Cresce. È pieno di insicurezze. Le ragazze si avvicinano, lui le allontana, ha il terrore di non riuscire a soddisfare una donna. I suoi approcci si limitano alla palpata sul culo per far ridere gli amici. E alle seghe davanti a un giornaletto porno. Ha 16 anni. Lascia la scuola. Gioca a calcio e fuma. Spinelli, hashish, marijuana. Quando lo fa si sente figo. Ma la droga che ama più di tutte è l’eroina. La sniffa senza un domani. Paure e insicurezze spariscono, può fare qualsiasi cosa. Manlio trova una ragazza, fa sesso per la prima volta, fa godere la sua donna. Si sente un uomo. Tutto grazie all’eroina. È così buona che la fa provare anche a lei. Un giorno Manlio si buca, poi passa la siringa alla fidanzata. Lei si inietta la dose. Collassa. Manlio è su di giri, non sa come, ma la trascina al pronto soccorso. Lei è salva, lui è sconvolto, non riesce a perdonarsi. Molla tutto e va in riabilitazione. Controlli, regole, lavoro manuale. È dura, ma Manlio è determinato. In 3 anni è pulito. È il 1996. Esce. Trova una casa, un lavoro, ricomincia a giocare a pallone. È un uomo nuovo. L’ansia da prestazione è sparita. Tanto che si dà alla caccia sfrenata. Cambia una donna a sera, ma non gli basta. Conosce una trans. Lo eccita da morire. Passa una notte di sesso selvaggio. Dopo si sente uno schifo, una merda. Ma l’eccitazione resta, l’unica cosa che la spegne è l’eroina. Manlio ha 45 anni. Ricomincia. Si ammazza di buchi, finché la sorella lo salva dal precipizio. Non sei solo. Manlio la guarda, piange. Si ferma. Ora è pulito da 5 mesi. A volte pensa che meriterebbe di morire, ma va avanti. Non è un fallito. Riprenderà in mano la sua vita. Costi quel che costi.
Lui è Manlio
Altre storie simili:

Dora, 80 anni, portata in una casa di riposo contro la sua volontà: o torno a casa, o mi lascio morire
Lei è Anna, vive a Torino. Sta combattendo con tribunali e giudici per aiutare la madre Dora, una donna di 80 anni. L’amministratore di sostegno che anni prima la famiglia

Siamo sposate, abbiamo una figlia, mia moglie non ha più il diritto di essere chiamata madre
Lei è Vanessa Finesso, 33 anni, di Solesino, in Veneto. Un anno fa è andata in Spagna, ha avuto una figlia con la moglie Cristina, tramite fecondazione eterologa. Cristina ha

Lui è Luca Valdiserri
Lui è Luca Valdiserri, papà di Francesco, il diciottenne travolto e ucciso da un’auto mentre camminava su un marciapiede di Roma. Ha parlato a cuore aperto agli amici di suo