Lui è Ludwig. Nasce nel 1770 a Bonn, in Germania. È un bambino timido, cerca di attirare l’attenzione del padre, ma quando beve è meglio stargli alla larga. Ludwig tenta con la musica. Al pianoforte fa scintille, suona il violino come nulla fosse. Papà, questa sonata è per te, ti piace? Il padre lo spedisce a studiare da questo e da quel maestro. Ragazzo mio, grazie a te farò tanti bei soldoni! Ludwig si morde la lingua. Pigia sui tasti del pianoforte come un forsennato. Cresce. È scontroso, irascibile, la sua musica però arriva dritta ai cuori. Ludwig diventa un compositore famoso, le sue sinfonie riempiono i teatri, ma più riceve complimenti, più digrigna i denti. Da diverso tempo ormai il suo udito fa le bizze. Dame e gentiluomini parlano, lui annuisce, finge, chiede di ripetere, poi si scoccia e manda tutti a quel paese. Ludwig allontana gli amici, non vuole servitù fra i piedi. Si chiude in se stesso, mangia poco, si lava ancora meno, indossa abiti vecchi di anni. È sera, Ludwig cammina per strada, alcuni poliziotti gli fanno un cenno. Ludwig vede le labbra muoversi. Sicuro vorranno un favore, magari lezioni gratis per i figli. Sbuffa, tira dritto. Gli agenti lo rincorrono, ripetono qualcosa. Ludwig si gira e sfodera il suo grugno migliore. Si ritrova con le manette ai polsi. Come vi permettete, lo sapete chi sono io? I poliziotti ridono così forte che Ludwig non si perde una parola. Un vagabondo e un ubriacone, per questo ti arrestiamo. Ludwig fa valere il suo nome, pretende rispetto. Quelli se la ridono. Andiamo in cella, compositore dei miei stivali. Lo trascinano per strada come un mentecatto. Ludwig è costretto a chiedere aiuto. Scrive al direttore della sua orchestra. Il poveretto arriva trafelato, spiega, conferma. I poliziotti sono costernati, si scusano, come potevano sapere. Ludwig mena il dito per aria. Peste e corna a tutti voi! Vi farò ben vedere cosa combina questo vagabondo. Si mette al pianoforte, pigia i tasti che pare posseduto. Nel silenzio della sua stanza Ludwig van Beethoven, compone l’inno alla gioia e alla fratellanza più bello di tutti i tempi.
Lui è Ludwig
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