Lui è Lil. Vive a New Orlean, negli Stati Uniti. È il 1994. Ha 12 anni. È in casa, si guarda intorno. Armi, droga, genitori assenti, sconosciuti che entrano ed escono dalla porta, prendono quello che vogliono senza troppi complimenti. Lil si mette le cuffie. Si isola. Butta giù rime, scrive musica. Il rap è l’unica cosa che lo tiene con i piedi per terra. Non gli interessa nient’altro, neanche della scuola. La madre però non è d’accordo. Prende i fogli delle sue canzoni, li strappa. Basta con questa schifezza, ti vieto di ascoltare questa musica. Lil è disperato. Passa qualche giorno. È solo in casa. Fruga nella borsa della madre. Trova una pistola. È confuso, triste, arrabbiato. Ha paura. Chiama la polizia, poi si mette davanti allo specchio. È in trance. La mano si muove da sola. Punta la pistola alla testa. Poi al petto. Lil fa un respiro profondo. Preme il grilletto. Il rumore rimbomba dentro la casa, nella sua testa. Crolla a terra. Non sente niente. Solo pace. Quindi morire è così. Qualcuno bussa alla porta. La polizia fa irruzione. Lil guarda gli agenti, muove la bocca, non riesce a parlare. I poliziotti lo ignorano. Perquisiscono la casa. Trovano la droga, le armi. Lil osserva incredulo. Morirà. La vista si offusca. D’improvviso delle mani lo sollevano da terra, una voce gli parla. Non preoccuparti ragazzo, non morirai oggi, non con me. Lil sorride. È felice di aver ascoltato delle parole gentili. Chiude gli occhi. Si sveglia. È in ospedale. Si guarda intorno spaventato, sente di nuovo quella voce. Tranquillo ragazzo, è tutto a posto, ce la farai. L’uomo che l’ha salvato si chiama Robert, è un poliziotto fuori servizio, passava di lì per caso. È stato l’unico a prendersi cura di lui. Lil non sa come ringraziarlo. Vivi ragazzo, insegui la felicità, prendila, falla tua e non mollarla più, qualunque essa sia. È il 25 luglio del 2022. Lil ha inseguito i suoi sogni, è un rapper famoso. Si fa chiamare Lil Wayne. Il suo amico Robert muore dopo una lunga malattia. Lil ritira l’ultimo premio e lo ringrazia davanti tutti. Grazie a te, ho capito che la felicità è tutta nelle nostre mani.
Lui è Lil
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